Se dico Braccio di Ferro che cosa vi viene in mente? Se fate parte delle generazioni cresciute con i fumetti, o i cortometraggi animati, allora questo nome vi evocherà sicuramente l'indimenticabile marinaio capace di acquisire una forza sovrumana mangiando spinaci. Popeye esordì il 17 gennaio 1929 nella striscia a fumetti Thimble Theatre, grazie al genio del fumettista E. C. Segar. L'idea di abbinare lo spinacio e la forza avvenne leggendo una tabella del 1890 pubblicata da alcuni nutrizionisti americani, in cui però a questa verdura per errore era stato indicato un contenuto di ferro dieci volte superiore al reale. L'errore fu scoperto dopo decenni ma nel frattempo Braccio di Ferro e i suoi spinaci avevano conquistato il mondo.

Oggi sappiamo infatti che lo spinacio ha sì un buon valore di ferro, ma non incredibilmente alto se paragonato ad altri cibi. Diamo qualche valore: 100 grammi di spinaci crudi contengono 3 mg di ferro. La rucola ad esempio ne ha 5,2 mg, il prezzemolo 4,2 mg e le lenticchie 9 mg. Se guardiamo in altri settori abbiamo il tè con 15,2 mg, il cacao in polvere con 14,3 mg e la crusca di frumento con 12,9 mg (Fonte dati: Cra-Inran 2016).

Ecco invece qualche numero per capire l'importanza dello spinacio in Italia. Può essere usato sia per il consumo fresco, quarta e quinta gamma in primis, che per la trasformazione industriale, soprattutto surgelati. Negli ultimi anni il consumatore italiano ha aumentato l'uso di questo ortaggio grazie alle maggiori informazioni sulle sue proprietà antiossidanti e antitumorali e alla ricchezza di sali minerali e vitamine. Di conseguenza sono aumentate le superfici coltivate. Nel 2020 infatti sono stati coltivati in Italia 6.141 ettari (+21% rispetto al 2012) per una produzione di 1.017.758 quintali (+29%): 5.697 ettari e 879.857 quintali in pieno campo e 444 ettari per 137.091 quintali in serra. Le principali regioni produttrici sono Emilia Romagna, Lazio, Campania e Lombardia. Lo spinacio ha un ciclo colturale breve (45-70 giorni dalla semina alla raccolta) e questo rende indispensabile, specie sotto serra, una gestione e coltivazione specializzata della coltura in tutte le sue fasi.

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El Lucio è una varietà che si è affermata nel ciclo intermedio autunnale primaverile
(Fonte foto: Syngenta)

Il processo d'innovazione e rinnovamento varietale ha sicuramente contribuito a questa crescita, grazie all'introduzione di varietà sempre più performanti dal punto di vista produttivo e vicine alle esigenze del consumatore. Scegliere la giusta varietà è uno dei momenti più difficili per l'agricoltore. Questo perché le varietà oggi sono tante e perché gli aspetti da tenere in considerazione sono molteplici, così come le interazioni con le condizioni pedoclimatiche, gli aspetti tecnici e i diversi desiderata a seconda della destinazione. "Tante sono le variabili a cui una varietà è soggetta - spiega Dario Antonante, product development specialist leafy & brassicas di Syngenta - e tanti sono i fattori che prendiamo in considerazione per creare una nuova varietà. Possiamo però riassumerli nell'ambito di tre macro aree: foglia, pianta e resistenze. Per quel che concerne la foglia guardiamo con interesse forma, bollosità, colore, uniformità e consistenza; per la pianta ci focalizziamo su portamento, dimensione dei cotiledoni, velocità di crescita, uniformità del prodotto, tolleranza alla salita a seme, damping off e produzione al m2. Sulla parte delle resistenze stiamo lavorando su piante che siano resistenti o tolleranti alle principali avversità dello spinacio: su questo versante siamo orgogliosi di essere una delle poche aziende in grado di proporre materiale con resistenza elevata allo Stemphylium e dotato di ampi pacchetti di resistenze che possono contrastare le 19 razze di Peronospora attualmente dichiarate".

"Il nostro ingresso nel settore dello spinacio -
continua Antonante - è abbastanza recente anche se rapidamente siamo stati capaci di acquisire fette di mercato importanti. Questo grazie alla prova di grande capacità d'innovazione mostrata. Al momento il nostro focus principale è il segmento baby, la cui coltivazione è concentrata in diversi areali e in diversi periodi dell'anno per avere il prodotto fresco per 12 mesi all'anno".


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La produzione di spinacio in Italia è in crescita, grazie soprattutto all'introduzione di nuove varietà
(Fonte foto: MS Photos - Pixabay)

La Syngenta ha recentemente lanciato sul mercato tre nuove varietà: El Lucio, ideale per serra e pieno campo per i cicli autunno/primaverili, è dotato di foglia di forma tondo-ovale, semi bollosa con ottimo spessore e colore verde scuro, portamento eretto e cotiledoni di piccole dimensioni, con un elevato potenziale produttivo; El Giga, per produzioni in serra e pieno campo nel tardo autunno e inverno, è caratterizzato da foglia semi bollosa di colore verde medio con un valido pacchetto di resistenze (HR Pe: 1-18/Sv), buona velocità, ottimo spessore e portamento eretto; El Furio, varietà semi bollosa ideale per la semina in serra e pieno campo nel periodo estivo, presenta un ottimo equilibrio di crescita, foglia di colore verde scuro brillante, dotato di eccellente omogeneità e resa produttiva. Guarda il catalogo completo di Syngenta sullo spinacio.

"Abbiamo provato El Giga - dichiara Alfonso Francese, tecnico della Op Eurocom di Battipaglia - con ottimi risultati. Questa varietà si interpone nei programmi di semina in serra e pieno campo tra El Lucio ed El Furio per tutta l'estate e tarda primavera. In questo modo la finestra produttiva si amplia garantendo con costanza ed uniformità un prodotto di qualità al consumatore (e alle aziende di trasformazione) e sufficientemente remunerativo per noi (grazie anche alle resistenze genetiche a Peronospora e Stemphylium). È una varietà che risponde appieno alle esigenze sempre crescenti del mercato delle baby leaf della Piana del Sele".