L'actinidia è una specie frutticola di grande diffusione mondiale e di grande interesse da parte dei consumatori e del mercato.

Basti pensare che oggi la superficie dedicata a kiwi nel mondo è stimabile sui 140.000 ettari e denota una tendenza all'incremento, dovuto in particolare al fortissimo aumento degli investimenti in Cina; qui infatti vent'anni fa si contavano solo poche migliaia di ettari, mentre oggi si arriva a 65.000 ettari. Escludendo la Cina, le superfici di kiwi nel mondo hanno subito una riduzione dai primi anni '90, come conseguenza della crisi di quel periodo, toccando il minimo nel 1997 di circa 57.000 ettari. Successivamente l'interesse verso la coltura è progressivamente aumentato fino ad arrivare agli attuali 75.000 ettari.

Alcuni Paesi, come la Romania, sono però rimasti tiepidi verso questa specie.

Allo scopo di sviluppare progetti di miglioramento genetico anche in quei Paesi che, come la Romania, erano rimasti tiepidi verso l'actinidia, la Vitroplant di Cesena ha creato un progetto legato a questa specie frutticola proprio sul territorio romeno. I risultati di tale iniziativa sono stati presentati durante il Convegno sull'Actinidia tenutosi a Viterbo e Latina dal 6 all'8 ottobre.

'A partire dal 1989 - spiega Giuseppe Zuccherelli di Vitroplant - a seguito dei cambiamenti politici fu realizzato un impianto sulle rive del Danubio ad Ostrov. 

Successivamente alle prime esperienze fatte con Actinidia deliciosa si è ritenuto importante lavorare con Actinidia arguta che già aveva dimostrato da precedenti test di adattarsi alle condizioni climatiche di quel Paese. A seguito di una collaborazione scientifica tra la Facoltà di Orticoltura di Bucarest e Vitroplant di Cesena, presso l'Università Agronomica di Stiinte fu creato un campo sperimentale con selezioni di materiale ibrido ottenuto in Italia (Stanica et al., 2003).

Da questo campo sono state selezionate negli ultimi tempi valide selezioni con caratteristiche agronomiche molto interessanti e di prospettiva.

In particolare, gli aspetti più interessanti sono riferiti all'epoca di germogliamento, di fioritura e di maturazione, oltre che alla crescita dei germogli e dei frutti, la durezza della polpa, al contenuto degli zuccheri solubili e alla quantità degli acidi.'

'Da una prima selezione- continua Zuccherelli - si sono attualmente ottenute 3 piante maschili e 45 femminili di varietà a polpa verde e 5 maschi e 200 piante di varietà a polpa rossa.

Il periodo di raccolta dei frutti va dalla seconda decade di agosto all'ultima decade di settembre. La pezzatura risulta essere mediamente sufficiente con caratteristiche organolettiche che in alcuni casi risultano migliori rispetto ai frutti più tradizionali di arguta. 

Tra le due tipologie i frutti rossi sembrano essere quelli più interessanti dal punto di vista commerciale grazie al colore ed alle eccellenti caratteristiche organolettiche. Alcune di queste cultivar sono state poste alla seconda fase di valutazione allo scopo di ottenere varietà adatte all'utilizzo industriale e per il mercato fresco.'