Tante, buone e poco più care dell'anno scorso. Promette bene la raccolta delle nocciole, stando alle prime stime della campagna 2011 che tengono conto anche delle performance negative della raccolta turca che permetteranno agli agricoltori italiani di poter vendere a prezzi più remunerativi rispetto a quelli degli anni scorsi.

Le previsioni sono della Cia - Confederazione italiana agricoltori, secondo cui la produzione nazionale supererà quest'anno le 103 mila tonnellate, con un incremento tendenziale del 10%, tornando così nella media del triennio 2007-2009 dopo un 2010 in sensibile ribasso.

Secondo la Cia la qualità del prodotto è migliorata anche a causa del clima caldo e asciutto in fase di raccolto. "Stiamo assistendo - spiega la Cia - a una buona campagna, ulteriormente favorita dal calo della produzione del competitor turco, primo produttore al mondo del piccolo frutto coriaceo, per cui quest'anno si prevede una contrazione del 15% a causa delle abbondanti piogge e dei dissesti idrogeologici. Ottenendo il risultato peggiore dell'ultimo decennio, le nocciole turche fanno un favore ai nostri produttori che vedranno salire il prezzo al quintale dai 215 euro della campagna 2010 a 230/240 euro, compensando parzialmente l'aumento dei costi di produzione, che si aggirano sui 2.000-2.500 euro all'ettaro".

Buone notizie, quindi, per un prodotto d'eccellenza, che in Italia occupa una superficie complessiva di 67.270 ettari e viene coltivato soprattutto in tre zone circoscritte del Paese: l'Alta Langa piemontese, dove nasce la Tonda gentile Igp, la campagna salernitana e la provincia di Viterbo, che detiene il primato nazionale della produzione, con una quantità media di 40 mila tonnellate, distribuita su una superficie agricola di 18 mila ettari di piantagioni, dedicati principalmente alla Tonda gentile romana.