Un gruppo di ricercatori italo-francesi ha ricostruito la mappatura del genoma del tartufo nero. D'ora in poi sarà possibile identificare i tartufi sulla base della loro provenienza, certificando il prodotto e contrastando le frodi.

La ricerca è stata coordinata dall'Istituto francese per la ricerca in agronomia (Inra) di Nancy, dal Gruppo del Consiglio nazionale delle ricerche dell'Università di Torino e dall'Università di Parma.

Commenta Coldiretti: "Con un aumento del 15% delle quantità di tartufo Made in Italy esportate nel 2009, in controtendenza con l'andamento economico generale, la mappatura del genoma rappresenta una grande opportunità se sarà utilizzata per valorizzare le identità territoriali del tartufo e per proteggerle dai tentativi di modificazione genetica e clonazione che sono in atto in paesi come la Cina".

Il genoma del tartufo fornirà anche importanti informazioni per le tecniche di tartuficoltura, di grande interesse nelle aree di provenienza, come Umbria, Marche e altre regioni del centro-nord per l'Italia, Perigord e Provenza per la Francia.