In occasione di BioEnergy Italyche si terrà alla Fiera di Cremona dal 5 al 7 marzo, è previsto anche un seminario realizzato in collaborazione con il Crpa, Centro ricerche produzioni animali, di Reggio Emilia focalizzato sui manutentori degli impianti, figure sempre più importanti e che rappresentano una nuova opportunità professionale: appuntaento venerdì 7 marzo alle 10.00.

Secondo gli ultimi dati del Crpa, gli impianti a biogas agricolo in Italia sono 994 per una potenza installata di 750 Mw. La maggior parte di questi, 52%, si trova in Lombardia ed Emilia Romagna. Il settore si è sviluppato molto velocemente, vivendo un vero e proprio boom nel 2012, ma oggi si fa sempre più pressante la necessità di figure in grado di manutenere e rendere sempre più efficienti gli impianti realizzati, anche emancipandosi dalla dipendenza dalle case produttrici, spesso estere, a favore di professionisti locali.

L'attività di manutenzione in che cosa consiste e ogni quanto tempo deve essere effettuata?
Manutenere un impianto significa mantenerne le potenzialità al livello richiesto dalle esigenze produttive – risponde Claudio Fabbri del Crpa -. Le cadenze manutentive sono dettate dall'intensità del lavoro dei singoli macchinari e da scelte strategiche aziendali; normalmente possiamo riscontrare intervalli manutentivi che possono essere giornalieri fino a quinquennali o decennali”.

Quanto è importante la manutenzione preventiva?
Per impianti con tetto produttivo dovuto alla limitazione della potenza è importante evitare qualsiasi fermata produttiva, in quanto la mancata produzione non può più essere recuperata. Esiste poi la manutenzione predittiva che è un tipo di manutenzione sempre preventiva ma che viene effettuata a seguito dell'individuazione di uno o più parametri che vengono misurati ed estrapolati utilizzando appropriati modelli matematici allo scopo di individuare il tempo residuo prima del guasto".

Dal punto di vista economico qual è il risparmio per una manutenzione realizzata da tecnici qualificati locali a confronto con quella realizzata dalla casa madre?
Il risparmio va dal 50 al 70% del costo orario, e lo stesso vale per l'acquisto dei materiali; è un discorso che però deve tenere conto del tipo di contratto stipulato con la casa madre”.

Esiste una rete di manutentori locali?
Si esiste, ma il problema è che non c'è un sistema di anagrafica dei fornitori - conclude Fabbri -. Purtroppo è carente un'attività di formazione specifica di tecnici manutentori di impianti di biogas che invece è molto richiesta. Le opportunità per questo settore sono molto grandi, ma deve esserci un cambio drastico di modalità operative da parte dei manutentori esistenti che devono essere pronti e disponibili ad interventi in impianti con funzionamento h 24”.