"Bisogna sviluppare le capacità dell'Italia nell'innovazione, dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Il tessuto delle imprese è pronto a scattare: ha bisogno solo di una cornice di sicurezza delle regole e di una ragionevole liquidità. Le fonti di energia rinnovabili sono una risorsa per l'economia e non un costo per l'economia italiana, come spesso afferma una parte di Confindustria. Con i decreti abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare in questa direzione", è quanto ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini intervenuto all'evento inaugurale di Solarexpo: 'Stati generali delle rinnovabili e dell'efficienza energetica in Italia'. "L'interesse mostrato dalle imprese e dalle famiglie e la voglia di investire in questi settori sono confermati dal numero di domande arrivate al fondo per Kyoto che abbiamo avviato a metà marzo insieme con la cassa depositi e prestiti – ha aggiunto il ministro Clini -. Nel caso della detrazione del 55%, che abbiamo prorogato per tutto il 2012 e che vogliamo portare fino al 2020, abbiamo visto anche un beneficio per le casse dello stato, visto che in un paio di anni il minore gettito fiscale viene compensato da entrate tre volte superiori grazie all'Iva che viene messa in movimento, ai maggiori incassi di fornitori e istallatori, grazie all'emersione del nero. Gli strumenti come il credito agevolato oppure il credito d'imposta sono tra i più efficaci per consentire alla domanda potente di ambiente ed efficienza di esprimersi".

Presenti agli 'Stati Generali' di Solarexpo 25 associazioni nazionali del settore per chiedere al Governo un sistema di incentivazione in grado di accompagnare le varie fonti verso la competitività e per affrancarsi in pochi anni dagli incentivi. Delusione da parte di alcune delle associazioni del fotovoltaico per non essere riuscite a confrontarsi con il ministro Clini e presentare le loro posizioni a causa della partenza anticipata del ministro che ha deciso di tornare a Roma in relazione all'andamento dell'incontro della Conferenza Stato-Regioni che stava discutendo proprio sui temi dei decreti di incentivazione alle rinnovabili.

Le associazioni, chiedono che il sistema di incentivazione venga fatto "con interventi che accompagnino le varie fonti verso la competitività. In questo modo si favorisce la crescita dell'occupazione e, in prospettiva, si assicura un guadagno economico per la collettività, si aumenta la sicurezza energetica del Paese, si riducono le emissioni di gas climalteranti". Ma, lamentano, che i decreti sulle rinnovabili elettriche e sul fotovoltaico, così come sono stati presentati alle Regioni, sono fortemente penalizzanti per questi comparti.

Il ministro Clini ha detto di voler ridiscutere il sostegno al settore dopo l'approvazione dei decreti che comunque dovrebbero far continuare nel breve periodo lo sviluppo del settore. "L'obiettivo – ha spiegato il ministro Clini -  è però di andare oltre l'attuale meccanismo e guardare al futuro di maturità delle tecnologie pulite con nuovi strumenti normativi e strategie, come incentivi basati sulla fiscalità energetica-ambientale da includere nei decreti 'Innovazione' e ‘Crescita'".