La Sicilia ha fatto grandi passi avanti nella produzione di fico d'India, ma c'è un potenziale competitor. La Regione Sardegna sta lavorando allo sviluppo della coltivazione di questa cactacee da frutto, perché il mercato è promettente e l'Isola presenta le caratteristiche pedoclimatiche ideali per uno sviluppo in coltura specializzata.
Gli esperimenti sin qui condotti parlano chiaro: fino a 500 frutti per pianta in un anno e 250 quintali ad ettaro.
A parlarne con AgroNotizie è Martino Muntoni, direttore del servizio ricerca nell'arboricoltura dell'Agenzia Agris Sardegna.

Qual è oggi la situazione produttiva del fico d'India in Sardegna?
"Per il momento non esiste una stima precisa della coltivazione del fico d'India in Sardegna, in quanto la produzione è rimasta fuori dai rilevamenti da parte dell'Istat. Attualmente è possibile dire che questa coltura ha preso piede in diverse località dell'isola e alcune aziende come quelle di Villacidro, Oschiri, Dolianova, Uta, Sardara e Serrenti costituiscono un valido esempio da imitare per la razionalità dell'impianto e della gestione colturale.
L'insegnamento dei conduttori è stato fatto proprio dai neofiti residenti nel comune di Pula, di Samassi, Muravera, Gonnosnò e Villasor. In agro di Pula l'Agenzia collabora, in via straordinaria, con l'amministrazione comunale per promuovere, a titolo sperimentale, la coltivazione del fico d'India in cinque aziende locali
".

L'interesse per il fico d'India è crescente: a quale mercato fa riferimento e quali sono le opportunità economiche?
"Il mercato del fico d'India è in continua evoluzione. Questo mercato è riuscito ad evolversi da una dimensione cosiddetta di nicchia ad una di interesse sempre più crescente. Oggi il fico d'India lo vediamo commercializzato normalmente, oltre che nei negozi specializzati, anche nella distribuzione organizzata.
Le varietà gialla, rossa o bianca, stanno conquistando il consumatore per quello spiccato gusto esotico e le preziose caratteristiche salutistiche. E non solo il consumatore locale: la Sicilia insegna, oggi primo produttore a livello europeo di fico d'India, è riuscita a raggiungere degli importanti mercati esteri quali Francia, Inghilterra, Germania, Olanda, Est Europa, Russia, Canada e America del Nord. Noi oggi possiamo puntare principalmente al mercato locale in quanto ciò che si vende, oltre alla nostra produzione, proviene dalla Sicilia. Sulle opportunità economiche faccio un esempio semplicissimo: oggi dalle aziende frutticole della Sardegna i prodotti escono con un valore medio di 80 centesimi al kg, il fico d'India invece esce con un valore che oscilla durante l'anno tra 1,20 e 1,60 euro al kg
".

Quali sono le principali caratteristiche produttive ed agronomiche?
"E' una tipica pianta aridoresistente, richiede temperature superiori a 0 °C, terreni leggeri, senza ristagni idrici, a reazione neutra o subalcalina. Qualora la produzione principale sia basata sui 'bastardoni', richiede che in ottobre-novembre si verifichi un andamento climatico che permetta la maturazione di tali frutti.
Le principali varietà, gialla, bianca e rossa, la cui denominazione deriva dal colore del frutto, sono le più affermate. In genere si consiglia la coltivazione di tutte le varietà in modo da fornire al mercato un prodotto caratterizzato da un diverso cromatismo. I frutti vengono raccolti a più riprese. In coltura irrigua si possono ottenere produzioni di 250 quintali ad ettaro. Un impianto specializzato ha una durata di circa 30-35 anni. I frutti, di norma, sono consumati freschi, ma vengono anche usati per produrre marmellata e sapa. Il fico d'India è una pianta che, alle nostre latitudini, può essere coltivata in pieno campo senza difficoltà perché si adatta a vari tipi di terreno. Necessita di molta luce. E' molto resistente a varie intemperie
".

Quali sono le prospettive prossime future?
"E' ormai evidente, dopo il pronunciamento della Fao, che stiamo parlando del frutto del futuro. Le straordinarie caratteristiche nutritive e di adattamento renderebbero il frutto particolarmente adatto ad essere coltivato anche nelle aree più aride costituendo un alimento ideale per le popolazioni più povere del mondo. Col clima che sta cambiando il fico d'India trova nell'Isola una condizione ideale. La straordinaria produzione degli impianti che hanno superato i cinque anni di vita lo dimostrano. Abbiamo, per esempio, delle piante allevate a vaso, col sesto d'impianto 6 metri tra le file e 6 metri lungo la fila, che producono in media 500 fichi d'India all'anno.