Ed è certamente il caso della Hemp Farm Lab, società agricola nata a cavallo tra le province di Caserta e Napoli, sede legale ad Afragola, dove con unità aziendali di poco più di 13 ettari in piena aria e circa 2 ettari sotto serra, anche in produzione idroponica, si coltiva Cannabis sativa vocata alla produzione di granella. Lo scopo è quello di soddisfare la domanda dell'interessante nicchia alimentare per sfarinati, olio e prodotti nutraceutici e di infiorescenze che punta diritto all'industria farmaceutica.
L'obiettivo è creare un centro di produzione e lavorazione della canapa da 200 ettari in sinergia con altre realtà del territorio e di regioni vicine.
Sulle scelte colturali e di mercato di Hemp Farm Lab, AgroNotizie ha sentito Valentina Capone, al timone dell'impresa dallo scorso anno e non nuova ad avventure nel mondo della canapa in Campania.
Cosa avete scelto di produrre come prodotti finali e con quali scelte varietali?
"Nel 2017 abbiamo prodotto granella nel periodo marzo - giugno, effettuando una semina da seme secondo i parametri classici di 40kg/ha. Abbiamo puntato anche sul fiore, scegliendo di operare secondo tecniche agronomiche specifiche: operando il trapianto di piantine con un sesto d'impianto da 30 centimetri sulla fila e 70 sull'interfila, ed utilizzando la fertirrigazione con impianto a goccia. Il trapianto delle piantine è stato effettuato nel periodo a cavallo tra luglio e agosto per poi raccogliere nella seconda metà di ottobre. Nella campagna 2018 metteremo a confronto, sia per la produzione di fiori che per la produzione di granella, finalizzata all'ottenimento di olio e farina, più varietà. Cinque sono le dioiche da fiore: Kompolti, Carmagnola selezionata, Silvana, Finola, Tisza. Poi abbiamo scelto tre monoiche da granella: Juso31, Secueni, Jubileu e Zenit. Inoltre, relativamente alla produzione di infiorescenze, mentre nell'anno 2017 abbiamo coltivato solo outdoor, quest'anno avremo produzioni sia indoor che outdoor".
Sotto serra puntate anche a produzioni idroponiche?
"Sì, certo. La prima produzione idroponica di fiori indoor è già partita agli inizi di febbraio, grazie ad una rimanenza di sementi certificate acquistate nella precedente annata agraria, mentre siamo ancora in attesa di ricevere la consegna delle varietà sia monoiche che dioiche sopraelencate, sebbene già prenotate e pagate agli inizi di novembre scorso, per avviare a tutti gli effetti la campagna 2018".
Veniamo alle produzioni finali e alla commercializzazione: quali sono le scelte qualificanti?
"Rispetto all'alimentare abbiamo intanto scelto di vendere semi, olio e farina all'ingrosso per poi procedere nel corso del 2018, grazie alla sinergia creata con altre realtà del territorio, alla realizzazione e vendita di prodotti nutraceutici ed integratori alimentari quali ad esempio barrette energetiche/proteiche, olio in capsule.
Nel segmento fiori, grazie alla convenzione siglata con il Dipartimento di Farmacia dell'Università di Salerno nella persona del professor Vincenzo De Feo, l'offerta sarà implementata con la vendita di estratti che affiancheranno la commercializzazione del fiore tal quale".
Progetti per il futuro?
"Un centro per la produzione e lavorazione sia della granella che delle bacchette e in merito a questo progetto verrà impegnata una superficie pari a 200 ettari tra Campania e regioni limitrofe. Come sempre stiamo collaborando con molte altre realtà del territorio, agricole e non, profit e no profit, abbiamo effettuato l'adesione a Federcanapa, e dato adesione per la costituzione di un'associazione temporanea di scopo con capofila il Crea, al fine di partecipare al bando regionale sulla canapa".