Frutto del genio di Nazareno Strampelli, fu rilasciata nel 1915 e deve il suo nome a Raffaele Cappelli, il senatore che mise a disposizione dello scienziato per le sue attività di ricerca e sperimentazione la “Masseria Manfredini” a Foggia. Proprio lì, nel 1919, l’Istituto nazionale di genetica per la cerealicoltura avrebbe costituito formalmente la Stazione Fitotecnica per le Puglie che oggi prende il nome di Centro di ricerca per la cerealicoltura del Crea.
Ed è il Crea di Foggia ad organizzare oggi una giornata celebrativa ricca di eventi: un convegno scientifico, una tavola rotonda e un momento degustativo con le invenzioni culinarie dello chef Peppe Zullo ispirate dal grano Cappelli.
Al convegno, oltre alle istituzioni, sono intervenuti esponenti del mondo scientifico e accademico nonché di quello produttivo. Si è parlato della storia della varietà e del suo contributo al miglioramento genetico del frumento duro in Italia; sono state delineate le nuove sfide della ricerca applicate alla produzione di pasta e pane; sono stati individuati nuovi approcci per decodificare il genoma del frumento duro, che muove i suoi passi proprio dalla varietà Cappelli.
La tavola rotonda invece è stata dedicata alle prospettive economiche per i prodotti di nicchia all’interno del mercato agroalimentare.
Nicola Pecchioni, direttore del Crea di Foggia, della varietà Senatore Cappelli ha detto: “E' ininterrottamente coltivata da decenni, ha contribuito alla crescita della cerealicoltura e dell’industria agroalimentare italiana, ha dato il via al miglioramento genetico moderno del grano duro e, ancora oggi, alimenta una filiera dedicata allo sviluppo di prodotti sostenibili di alta qualità".
La varietà Senatore Cappelli è stata selezionata per linea pura (cioè con le piante migliori) dalla varietà locale tunisina “Jean Rhetifah” e si caratterizza per un contenuto proteico elevato. Molto diffusa sul territorio fino agli anni Sessanta e largamente utilizzata negli incroci, è presente nella genealogia di quasi tutte le varietà moderne.
Il mantenimento in purezza è assicurato dal Centro di ricerca per la cerealicoltura del Crea, che fornisce il seme di base per la produzione del seme, certificato secondo la legislazione sementiera. Il ritrovato interesse da parte dei consumatori, a distanza di 100 anni, è legato essenzialmente alle peculiari caratteristiche organolettiche della pasta prodotta con questa varietà.
“Il Crea – ha affermato il commissario Crea Salvatore Parlato, concludendo i lavori della giornata - intende raccogliere l’eredità di Nazareno Strampelli che ha fatto grande la nostra agricoltura per affrontare le sfide che ci attendono: dal cambiamento climatico alla biodiversità, dalla domanda crescente di cereali all’utilizzo sempre più sostenibile delle risorse ambientali”.