Si è svolta lo scorso venerdì 14 novembre la riunione del Comitato di prodotto fragola a Roma nella sede dell’Unione nazionale Italia Ortofrutta. Occasione utile per fare il punto sulla fragolicoltura italiana, programmare le iniziative e guardare oltre i confini nazionali ai prossimi importanti appuntamenti.

Al Comitato Fragola, coordinato da Francesco Nicodemo (Italia Ortofrutta) imprenditore e presidente di Assofruit Italia, Op Lucana, hanno partecipato Matteo Baraldi (Agci Confagricoltura), Alessandro Giannetti (Coop), Alessio Orlandi (Conad), Baldassarre D'Avino (FruitImprese), Giuseppe Stasi (Cia), Gianluca Bellini (Fedagri), Pietro Ciardiello (Legacoop agroalimentare).

Il coordinatore Nicodemo ha condiviso con i partecipanti la proposta/comunicazione del presidente dell'Oi Nazario Battelli che auspica un sempre maggiore peso dell’interprofessione all’interno della filiera, anche mediante lo strumento dell’estensione erga-omnes  e la necessità di proporre e attuare iniziative progettuali di valorizzazione di tutto il settore. Si tratta di una sfida sicuramente ardua da portare avanti come “Sistema Italia”, con impegno e serietà e che ben si lega all'esigenza di  incentivare un consumo consapevole attraverso messaggi positivi quali la salubrità, la sicurezza alimentare e il benessere del consumatore.

Notevole risalto si è dato a uno degli aspetti cruciali dell’intera filiera: la trasparenza delle informazioni. Il  consumatore deve essere messo nella condizione di conoscere senza possibilità di errore la provenienza della fragola. I componenti del comitato sono concordi nell'attuare in tempi brevi, di concerto con l’Organismo professionale, un’iniziativa che favorisca la “caratterizzazione della fragola italiana". Viene confermato che alcuni membri del Comitato fragola parteciperanno al “Gruppo di contatto” Italia-Francia-Spagna che si terrà a Heulva (Spagna) in febbraio.

Altro tema strategico affrontato – ha spiegato Nicodemo – quello relativo al richiamo alle istituzioni europee e nazionali sulla vigilanza alle indicazioni di origine delle fragole che troppo spesso, da alcuni Paesi europei, vengono disattese. Su questo fronte la guardia deve essere altissima perché diversamente si rischia di vanificare buona parte del lavoro svolto dai tanti produttori che con impegno, investimenti, sensibilità ambientale e voglia di innovazione, hanno accresciuto qualitativamente e quantitativamente la fragolicoltura italiana”.

Infine Nicodemo, nel sottolineare la rilevanza di quella che è la sinergia con tutti gli attori della distribuzione organizzata, ha ricordato come l'aggregazione in agricoltura sia necessaria per poter competere con gli altri player internazionali. “Il made in Italy ha bisogno di fare sistema per continuare ad esprimere la sua forza sui mercati e conquistarne nuovi”.