Le aziende agricole che hanno ordinato una macchina usufruendo del credito d'imposta 4.0 hanno iniziato il 2023 nell'incertezza. A fine 2022 il Governo ha prorogato l'agevolazione fiscale facendo un po' di confusione con le date.
Il Decreto Milleproroghe (Decreto-legge n. 198 del 2022) ha stabilito che la consegna dei beni materiali 4.0 prenotati entro fine 2022 potesse avvenire fino al 31 dicembre 2023 con il credito d'imposta maggiorato. Subito dopo la Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197 del 29 dicembre 2022) ha accorciato i tempi fissando il termine al 30 settembre 2023.
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La nuova scadenza calma le acque
La risposta definitiva per le associazioni di categoria che hanno chiesto un chiarimento è arrivata lo scorso 15 febbraio quando il Senato ha approvato, con modificazioni, il ddl n. 452 di conversione in legge del Decreto Milleproroghe, passato anche alla Camera il 22 febbraio. Il Decreto sposta al 30 novembre 2023 il termine per concludere gli investimenti in beni materiali 4.0 prenotati entro fine 2022 beneficiando delle aliquote dello scorso anno.
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La nuova data concede 5 mesi in più rispetto all'originaria scadenza del 30 giugno 2023 e lascia a costruttori e concessionari più tempo per completare le consegne delle macchine agricole ordinate. La proroga tranquillizza anche gli imprenditori agricoli che, potendo usufruire del bonus come previsto al momento della prenotazione, non devono sostenere maggiori spese per l'acquisto dei nuovi mezzi.
Come nel 2022, fino al 30 novembre 2023 gli agricoltori potranno contare sul credito d'imposta pari al 40% del costo per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, al 20% per gli investimenti da 2,5 a 10 milioni e al 10% per gli investimenti da 10 milioni fino a 20 milioni. Diversamente, dal primo dicembre 2023 le aliquote scenderanno rispettivamente al 20, 10 e 5% per le 3 fasce di investimento.
Più serenità per concessionari e agricoltori
La proroga permette a tutti di tirare un sospiro di sollievo. Tra le associazioni più soddisfatte Federacma, Federazione nazionale dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, e Coldiretti.
"Ringraziamo il Governo e i parlamentari Matteo Gelmetti e Sabrina Licheri, primi firmatari degli emendamenti riguardanti il credito d'imposta 4.0, per averci ascoltato. L'estensione ottenuta è cruciale per il comparto in questo periodo caratterizzato da rallentamenti negli approvvigionamenti delle materie prime e, di conseguenza, nelle produzioni industriali - afferma Andrea Borio, presidente di Federacma. In futuro, ci auguriamo di poter contribuire al lavoro di riordino degli incentivi annunciato dal Ministero delle imprese e del made in Italy. È importante continuare a trasmettere fiducia al settore primario come fatto in questi ultimi anni".
Per diversi esponenti di Coldiretti, "la proroga è una boccata di ossigeno per le aziende agricole colpite dall'aumento dei prezzi dell'energia e dei mezzi tecnici ma anche da maltempo e siccità. Ricordiamo che nel 2022 i rincari energetici hanno determinato un aumento dei costi di produzione del 23% e i prezzi di fertilizzanti, alimenti per animali e macchinari hanno registrato aumenti anche a doppia cifra".