Il ruolo chiave del comparto agromeccanico in Italia ancora fatica a essere riconosciuto. Differenti sono le motivazioni e gli ostacoli ancora da superare. La 76esima assemblea della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori italiani è stata l'occasione per riflettere su questi temi guardando al presente e al futuro.

 

L'importanza del comparto agromeccanico

Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec, ha sottolineato come il processo di costante sottovalutazione del ruolo dell'agricoltura rispetto alle altre attività produttive, causi ripercussioni negative sulle scelte politiche riguardanti il settore. Scelte che, in alcuni casi, creano già del malcontento all'interno della categoria, come quelle relative alla mobilità dei mezzi agricoli, al sistema dei finanziamenti e al regime applicato ai carburanti.

 

L'inquadramento dell'attività agromeccanica fra quelle agricole rimane una necessità per Cai Agromec. Proprio su questo i dirigenti dell'Associazione hanno ribadito la necessità di un maggiore impegno da parte delle istituzioni per giungere alla conclusione dell'iter legislativo.

 

Una visione condivisa da molti

Sul tema si è espresso anche Gianpaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, che ha confermato una ancora diffusa mancanza di conoscenza circa il fondamentale contributo del contoterzismo all'agricoltura e all'intera filiera agroalimentare.

 

Tuttavia, come spiega Michele Pisante, professore dell'Università di Teramo, "il contoterzismo è uno dei pilastri dell'agricoltura e un motore di sviluppo in grado di diffondere tecnologie in chiave digitale per consentire al mondo rurale di rispondere professionalmente agli obiettivi fissati dall'Unione Europea".

Conferma David Granieri, vicepresidente di Coldiretti, "gli agromeccanici sono parte integrante di una filiera agricola in cui la produzione di cibo deve accompagnarsi alla coesione sociale".

 

Riconoscere il passato per un futuro migliore

"La profonda crisi odierna del mondo agricolo non può essere solo la conseguenza degli instabili scenari internazionali, ma richiede una chiara presa di coscienza da parte delle istituzioni della mancanza di una visione di lungo periodo" riassume Dalla Bernardina.