Da tempo le associazioni Cai e Uncai si spendono per l'istituzione di un albo che riconosca la professionalità dei contoterzisti e il loro contributo cruciale nelle aziende agricole. Oggi l'iter per l'inquadramento degli agromeccanici è a un punto di svolta grazie alla presentazione in Senato, lo scorso 3 agosto, del disegno di legge "Disposizioni sulla istituzione dell'Albo degli agromeccanici e sull'esercizio dell'attività di agromeccanico", denominato anche disegno di legge 2349.

Il disegno di legge, presentato dai senatori Gianpaolo Vallardi, Giorgio Maria Bergesio, Rosellina Sbrana, Gianfranco Rufa, Cristiano Zuliani, Pietro Pisani, Tony Chike Iwobi e Cesare Pianasso, nasce per ridefinire il quadro normativo. "Il decreto legislativo n. 99/2004 - sottolinea Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura al Senato - descrive in modo sommario l'attività agromeccanica, senza riconoscere specificatamente la figura del contoterzista. Dunque il Parlamento deve legiferare sul tema ed istituire un albo a livello nazionale, prendendo spunto anche dalle esperienze regionali".

"Sono certo che il confronto nella Commissione Agricoltura sarà proficuo e - aggiunge Vallardi - condurrà al rafforzamento di un profilo professionale che, insieme a quello degli agricoltori, svolge un ruolo importante nel custodire e proteggere l'ambiente, il territorio, l'ecosistema agricolo".

Ma come si è giunti al disegno di legge 2349? Uncai - spiega il presidente Aproniano Tassinari - "ha sottoposto la prima bozza della proposta legislativa al senatore Vallardi, ricevendo immediato sostegno. Dopo alcune correzioni, siamo arrivati a un testo sfrondato dell'inessenziale, composto da pochi articoli incentrati sulla qualificazione della professionalità agromeccanica, sulla tracciabilità dei servizi, sulla formazione, sulla sicurezza sul lavoro e sulla tutela dei clienti dei contoterzisti".
 

Albo, utile a tutti

Una volta istituito, l'Albo degli agromeccanici - oltre a permettere l'esercizio dei servizi contoterzi in modo chiaro e razionale sull'intero territorio italiano - consentirà agli iscritti di certificare le proprie competenze nell'uso delle macchine e attrezzature agricole (comprese quelle più tecnologicamente avanzate), garantendo vantaggi anche per gli agricoltori. "Con l'albo, si eviterà il 'far west' che a volte si riscontra nel settore ed abbassa gli standard professionali" precisa Tassinari.

Non solo. Tramite l'albo verrà riconosciuta anche la capacità degli agromeccanici di rispettare l'ambiente grazie a un parco costantemente rinnovato. "Sarà possibile - conclude Tassinari - favorire un uso multidisciplinare dei mezzi agricoli degli agromeccanici, incrementando i lavori di manutenzione del territorio, riqualificazione delle aree urbane, gestione dei comprensori periurbani, prevenzione del rischio geologico e potenziando il ricorso alla meccanizzazione nelle filiere agroindustriali e nella salvaguardia dell'ambiente".