L'era dei motori di transizione volge al termine: dal primo ottobre 2022 tutti i propulsori dei trattori agricoli, anche quelli con potenze tra 56 e 130 kW (tra 75 e 175 cavalli), dovranno essere conformi al nuovo standard sulle emissioni Stage V. Lo conferma l'Unione Europea con la pubblicazione, avvenuta lo scorso primo aprile, del Regolamento Delegato 518/2022.
Cosa è successo nell'ultimo periodo?
Facciamo un passo indietro. Il passaggio allo Stage V è durato più a lungo del previsto a causa di alcuni rinvii delle scadenze. Ciononostante, dal primo gennaio 2022 i motori con potenze inferiori a 56 kW (75 cavalli) e maggiori o uguali a 130 kW (175 cavalli) sono prodotti e commercializzati esclusivamente nelle versioni Stage V.
Mancano all'appello solo i motori da 56 a 130 kW che possono essere distribuiti nelle versioni Stage IV o Stage IIIB (limitatamente ai trattori specializzati) fino al 30 settembre 2022.
Tale scadenza per la transizione al nuovo standard è stata introdotta circa dieci mesi fa con il Regolamento 2021/1068, che ha modificato il Regolamento 2016/1628, ed è già applicata nel settore.
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Per aggiornare completamente il quadro normativo, l'Europa si è attivata per emendare anche il Regolamento Delegato 2018/985 che - parte della Mother Regulation - contiene prescrizioni riguardanti le prestazioni ambientali dei propulsori dei trattori agricoli.
Normative Ue concordi
Il 13 gennaio 2022 la Commissione Europea ha adottato un testo di emendamento poi proposto al Parlamento e al Consiglio Europeo. Con la conferma del contenuto da parte di questi ultimi si è avuta la pubblicazione della versione definitiva nel Regolamento Delegato 518/2022.
Il testo completa formalmente l’allineamento della normativa sull'omologazione delle trattrici (Mother Regulation) alle ultime scadenze del Regolamento 2016/1628 sulle emissioni gassose off road.
Nulla può più fermare il passaggio allo Stage V e sono già tanti i trattori, tra modelli specializzati e utility, dotati di motori conformi al nuovo standard sulle emissioni.
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