Quali criteri avete usato per la selezione dei vincitori del concorso Novità Tecniche 20-21? Quali soluzioni vincitrici considera particolarmente promettenti?
"Per l'edizione 20-21 come pure per le precedenti, i criteri di valutazione sono basati su pochi princìpi basilari: il prodotto non deve essere stato esposto in fiere precedenti così da garantirne le caratteristiche di novità, deve avere aspetti innovativi per concezione o costruzione rispetto a quanto già diffuso e deve assicurare vantaggi o progressi in termini di produttività, ergonomia, sicurezza, costo, qualità e impatto ambientale. Il carattere eco friendly, ove determinante, viene valorizzato con il riconoscimento aggiuntivo Premio Blu".
"Tutte le soluzioni vincitrici del riconoscimento Novità Tecnica, il più prestigioso del concorso, sono sicuramente promettenti. Per la trasformazione digitale sono apprezzabili le proposte di Augmenta, Earth Automations, Arag e Cobo, mentre nel campo dell'elettrificazione meritano le soluzioni di Argo Tractors, Caffini e Nobili con CNH Industrial. Se il focus è la diversificazione delle attività in azienda, è interessante la raccoglitrice di Spezia che seleziona le foglie di vite rosse per ricavarne antociani destinati alle industrie farmaceutica e cosmetica".
Secondo lei, come cambieranno le macchine operatrici nei prossimi anni?
"La risposta sta proprio nelle macchine premiate nel concorso. Digitalizzazione, elettrificazione, automazione e ottimizzazione delle interazioni con l'ambiente sono i cardini dell'evoluzione dei macchinari agricoli nei prossimi anni. Tra l'altro, l'Italia vanta costruttori che sono in grado di realizzare mezzi innovativi anche restando nell'ambito delle tecnologie tradizionali. Quindi, in futuro, arriveranno anche macchine ancora più specializzate e capaci di rispondere a specifiche esigenze di nicchia".
Davide Gnesini del Servizio Tecnico di FederUnacoma
Qual è il suo ruolo nel Laboratorio Innovazione?
"Il Laboratorio Innovazione raccoglie tutte le attività di FederUnacoma volte a favorire una comunicazione efficace tra le case costruttrici e gli enti di ricerca. Inoltre, monitora i corsi di formazione pertinenti per le nostre aziende, cui vengono trasferite informazioni selezionate".
"Io coordino le attività del Laboratorio, identificando i potenziali temi di interesse tramite contatti diretti con le imprese e i potenziali centri di competenza che possono mettere le loro conoscenze a disposizione del settore. Di solito, il primo passo per l'avvio della collaborazione con un ente consiste in un seminario divulgativo aperto a tutti gli associati, cui seguono contatti diretti con le singole aziende interessate a sviluppare progetti specifici".
Lei si occupa anche di direttive europee e norme tecniche. Cosa ne pensa della revisione della Direttiva macchine dell'anno scorso?
"Al momento siamo al lavoro sulla proposta del nuovo Regolamento macchine che - adottato dalla Commissione Europea ad aprile 2021 - sostituirà la Direttiva macchine attualmente in vigore. Struttura e contenuti del nuovo Regolamento sembrano in buona parte rispondenti alle necessità della nostra industria. Tra le novità introdotte, quella accolta più favorevolmente riguarda le istruzioni che saranno fornite in formato digitale".
"Tuttavia, alcune parti del Regolamento potrebbero avere impatti negativi sui costruttori di macchine agricole e quindi auspichiamo che vengano riviste. Tra le parti 'critiche', ci sono i requisiti riguardanti l'intelligenza artificiale, i mezzi autonomi, il contatto con le linee elettriche, le disposizioni transitorie, gli articoli sull'applicazione contemporanea del Regolamento macchine e di altre leggi comunitarie. Da rivedere anche l'obbligo di certificazione da terza parte per le macchine a rischio più elevato e la possibilità per la Commissione di stesura autonoma delle norme tecniche al posto di quelle Cen".
"Inoltre, le tecnologie di intelligenza artificiale dovranno rispettare il nuovo Regolamento macchine, ma anche un Regolamento specifico separato. L'interazione tra le due legislazioni, da cui deriva (secondo la bozza attuale) l'obbligo di rivolgersi a un ente terzo per la certificazione del mezzo prima dell'immissione sul mercato, è al centro del dibattito tra le associazioni dei costruttori e le istituzioni comunitarie. Infatti l'industria intende difendere a ogni costo il pilastro dell'autocertificazione, sul quale si fonda la Direttiva macchine fin dal 1989".
"Lo sviluppo formale del nuovo Regolamento procede con esami autonomi e separati del Parlamento Europeo (Commissione Imco) e del Consiglio. Nella primavera 2022 partirà il trilogo, cioè lo scambio di pareri tra Parlamento, Consiglio e Commissione, e probabilmente già nell'estate 2022 sarà disponibile il testo finale del Regolamento".