Il risultato è stato possibile anche grazie agli sforzi di Uncai che si spende per l'aggiornamento degli ordinamenti didattici delle scuole superiori e cerca forme organizzative che integrino i percorsi didattici istituzionali e offrano competenze specifiche agli agromeccanici. "Ora ci auguriamo che l'iter parlamentare della riforma degli Its prosegua senza intoppi" afferma il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. "Oggi è fondamentale potenziare la formazione agromeccanica, come richiedono con urgenza le nostre imprese".
Da sinistra: Maria Spena, Donato Rossi di Confagricoltura, Aproniano Tassinari di Uncai e Francesco Postorino di Confagricoltura
La conoscenza nutre il futuro
Per l'evoluzione del settore primario, la crescente attenzione al ruolo della meccanizzazione non deve fermarsi agli sgravi fiscali dell'agricoltura 4.0, ai fondi del Pnrr (500 milioni di euro per l'innovazione nel comparto) e al rifinanziamento della nuova Sabatini (600 milioni) . "Le misure introdotte sono importantissime, ma senza conoscenze adeguate c'è il rischio che le nuove tecnologie acquistate non vengano sfruttate al meglio" specifica Tassinari.Dello stesso avviso Maria Spena, secondo la quale "nel Pnrr ha trovato uno spazio importante l’innovazione tecnologica nel settore agromeccanico, ma l'uso di tecnologie 4.0 richiede la presenza di professionisti formati". Dunque, il rinnovo del parco macchine dev'essere accompagnato da un progetto articolato che permetta la condivisione del sapere, in primis dei principi del precision farming e dell'agricoltura digitale, nelle filiere agricole. "Confidiamo che il Governo accolga la proposta di istituire un indirizzo specifico in agromeccanica" conclude Maria Spena.
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Fonte: Uncai