In un momento così complicato per via della diffusione globale del coronavirus, CNH Industrial si muove adottando in modo proattivo misure finalizzate sia a garantire la salute e la sicurezza dei dipendenti - in linea con le direttive dei vari paesi - sia ad assicurare la continuità delle attività industriali e commerciali. L'obiettivo principale degli sforzi del Gruppo (ora guidato da Suzanne Heywood) resta quello di soddisfare le esigenze dei clienti, anche in questa circostanza senza precedenti.

Risale allo scorso 30 marzo la decisione della casa madre di New Holland, Case IH e Steyr di fermare la maggior parte delle produzioni in Nord e Sud America per un periodo di due settimane, fino a metà aprile. Decisione che segue l'annuncio del 20 marzo 2020 relativo alla chiusura provvisoria delle fabbriche in Europa e Italia, paese in cui la sospensione delle attività produttive proseguirà fino al 17 aprile. In tutta l'Ue restano attive le filiere della ricambistica e dell'assistenza, fondamentali per assicurare il funzionamento delle flotte di macchinari, in primis di quelli agricoli.
 

Componenti, ricambi e servizi garantiti in America

In Nord America chiudono temporaneamente gli stabilimenti CNH che costruiscono macchine per l'agricoltura e le costruzioni, ma restano operativi a regime ridotto diversi siti che realizzano componenti in modo tale da garantire le forniture necessarie agli altri impianti produttivi nel continente, in particolare a quelli ritenuti essenziali dal Governo degli Stati Uniti. Ancora aperti anche i centri di ricambi e gran parte dei dealer che possono così assicurare servizi regolari ai clienti nordamericani.

Stesso destino anche per le sedi del Gruppo in Sud America: le fabbriche per la produzione di mezzi agricoli e da costruzioni, veicoli commerciali e propulsori si fermano, mentre le aziende fornitrici di ricambi e molte concessionarie proseguono le loro attività. In tutto il continente americano la società sta lavorando a stretto contatto con i governi e i rappresentanti dei sindacati per gestire nel migliore dei modi la chiusura temporanea e la successiva riapertura degli impianti.
 

Risultati finanziari, occorre attendere tempi migliori

Il significativo deterioramento dello scenario macroeconomico innescato dall'emergenza coronavirus e le conseguenti incertezze del mercato non consentono a CNH Industrial di stimare l'impatto della pandemia sui risultati finanziari 2020, anche perché la situazione è in costante evoluzione. Perciò, il Gruppo ha scelto di ritirare la guidance finanziaria relativa a quest'anno (presentata lo scorso 7 febbraio) e di attendere il prossimo 6 maggio per la presentazione dei risultati del primo trimestre.

In ogni caso, CNH - che in passato ha già reagito prontamente a diverse sfide mantenendo un saldo controllo della posizione finanziaria - sta ora valutando le azioni più adatte per ridurre i costi e proteggere il business e la liquidità. Grazie al lavoro svolto negli ultimi anni dal management per ottenere lo status di "investment grade" (indicatori della affidabilità delle azioni o di altri strumenti finanziari, Ndr) dalle tre principali agenzie di rating, la società quotata in borsa vanta una liquidità disponibile pari a 11.2 miliardi di dollari (a fine dicembre 2019).

Si tratta dei massimi livelli di liquidità raggiunti nella storia di CNH Industrial, che può così contare su una solida base di cassa, con ulteriori margini all'interno delle linee di credito, per andare avanti in un contesto così difficile e incerto.