C'è chi "resiste"...
Per ora i produttori di trattrici, attrezzature, macchine da raccolta, sollevatori telescopici ad uso agricolo possono proseguire il lavoro, pur nel rispetto assoluto delle misure di contrasto e contenimento del Covid-19 negli ambienti di lavoro previste dal protocollo del 14 marzo 2020, sottoscritto tra il Governo e le parti sociali.Al momento, ha optato per l'apertura degli stabilimenti Maschio Gaspardo. "Non chiudere le attività produttive è un gesto di grande responsabilità verso il paese" dichiara Mirco Maschio, presidente della casa costruttrice. "Altrettanto responsabilmente l'azienda è stata tempestiva ed efficace nei provvedimenti adottati per proteggere i dipendenti e contenere la diffusione del contagio, poiché ha assunto iniziative in anticipo rispetto ai vari decreti".
"Da subito, sono infatti state predisposte postazioni di controllo della temperatura corporea in tutti gli stabilimenti" prosegue Maschio. "All'ingresso è richiesto a tutti il lavaggio delle mani con una soluzione disinfettante, è controllata la temperatura corporea, e la produzione è stata organizzata in modo da consentire il rispetto della distanza di sicurezza in tutte le fasi della lavorazione e durante i momenti di pausa. Inoltre, per tutti i dipendenti che ne abbiano la possibilità, è stata data indicazione di operare in telelavoro".
È chiaro che la filiera si bloccherebbe senza servizi di trasporto e fornitori di componentistica operativi. Produttore di componenti per veicoli Off-Highway, anche AMA prosegue l'attività garantendo un ambiente sicuro agli operatori - nel rispetto delle normative emanate e delle linee guida stabilite dal protocollo del 14 marzo - e la continuità delle forniture ai clienti (in primis, quelli del settore agricolo).
...e chi si ferma temporaneamente
Sono comunque tanti i Gruppi con stabilimenti attivi in Italia che hanno preferito lo stop della produzione, sia per tutelare la salute dei dipendenti sia per evitare processi inefficienti causati dalle limitazioni alla catena di fornitura derivanti dall'emergenza pandemica.Già l'11 marzo scorso, CNH Industrial aveva annunciato la chiusura provvisoria delle sedi produttive in Italia, dove necessario, e l'adozione di misure di sicurezza addizionali con l'obiettivo di garantire la sicurezza dei dipendenti e, nello stesso tempo, di gestire i volumi produttivi.
Il 20 marzo, il Gruppo ha poi optato per la sospensione - per due settimane - della maggior parte delle attività di assemblaggio negli stabilimenti europei dediti alla produzione di mezzi per l'agricoltura, per le costruzioni, commerciali e speciali. Molte fabbriche di realizzazione dei componenti sono operative a ritmo ridotto, garantendo la disponibilità delle forniture ai siti extra-europei. È in corso un dialogo tra CNH e i sindacati rappresentanti dei lavoratori.
In linea con le decisioni della casa madre, "New Holland - fa sapere Francesco Zazzetta, marketing manager Italia - ha sospeso molte attività di assemblaggio per queste due settimane, anche in virtù delle difficoltà con forniture e spedizioni che già iniziavano ad esserci prima della sospensione. Gran parte dei siti dedicati alla produzione di componenti rimangono invece operativi a ritmo ridotto, osservando strettamente le direttive sanitarie nazionali".
Si ferma fino al prossimo 26 marzo anche il sito di Breganze (Vi) dove AGCO Italia realizza macchine da raccolta. "Al momento, la produzione è ferma in relazione più alla mancanza di alcuni componenti - provenienti soprattutto dall'Italia e in particolare dalle zone rosse - che alle disposizioni di legge" afferma Gianfranco Penta, direttore risorse umane Italia di AGCO, aggiungendo che le spedizioni di prodotti finiti procedono regolarmente.
"Per tutti i settori ancora operanti abbiamo adottato le disposizioni di legge e le raccomandazioni sindacali con il coinvolgimento di RSU e RLS mentre, dove non è strettamente necessaria la presenza fisica, abbiamo fatto ricorso allo smart working" prosegue Penta. "Inoltre, sono stati adottati provvedimenti per minimizzare il rischio contagio: la chiusura della mensa, la sanificazione degli ambienti, l'impiego di Dpi (Dispositivi di protezione individuale Ndr) per le persone in contatto con i fornitori".
"Dopo il decreto del 14 marzo, Argo Tractors ha deciso di sospendere la produzione nei propri stabilimenti dal 16 al 26 marzo; innanzitutto per tutelare la salute e la sicurezza del personale e dei collaboratori esterni, approfittando del fermo per sanificare le linee" spiega Antonio Salvaterra, direttore marketing.
"Ora, con il dpcm del 22 marzo e il forte rallentamento della catena di fornitura, diventa difficile proseguire e abbiamo deciso di prolungare la sospensione fino al 3 aprile. Tuttavia lo stabilimento ricambi continua a lavorare per garantire le fornitura di parti di ricambio, mentre l'attività in ufficio è stata ridotta ricorrendo allo smart working".
Anche Claas, nello stabilimento di Harsewinkel (Germania), rallenta l'attività produttiva fino alla fine di questa settimana e interrompe la produzione in serie per tre settimane, fino al 17 aprile. Ferma anche la produzione in Francia, mentre molti siti produttivi nazionali e internazionali del brand tedesco proseguono l'attività.
"Nella fabbrica di Ravenna, Kverneland ha chiuso il reparto produttivo dal 20 marzo al 3 aprile per ragioni di sicurezza dei dipendenti e per via delle criticità nelle forniture. Ad oggi sono garantiti tutti gli altri servizi" comunica il management di Kverneland Group Ravenna, precisando che - a differenza della fornitura di parti e componenti - la spedizione di prodotti finiti non si è mai fermata e registra solo leggeri ritardi dovuti a problemi con i trasporti.
"Nel sito produttivo e nella sede commerciale di Kverneland Italia, i provvedimenti sono stati attuati già dal 24 febbraio: si sono seguiti i protocolli previsti dal ministero della Salute, compresa la sanificazione degli ambienti di lavoro (avvenuta prima della pubblicazione del protocollo del 14 marzo)" fa sapere Kverneland Group Italia.
Inoltre, KV ha istituito uno staff di crisi che ha provveduto a fornire i Dpi e a regolare/alternare le presenze fisiche in ufficio, con precise istruzioni anche al reparto logistico.
Smart working, una risorsa preziosa
Da quelle con stabilimenti a quelle con filiali, tutte le aziende stanno adottando le precauzioni necessarie e favorendo lo smart working per supportare i clienti ed occuparsi della gestione degli ordini più urgenti. "Tutti i venditori AGCO sono a casa in smart working, un modo di lavorare nuovo ma non efficace come quello tradizionale" chiarisce Penta. "In ogni caso nei luoghi dove il virus ha un impatto maggiore il personale lavora da casa"."In azienda, dove la questione sicurezza da Covid-19 è stata affrontata con la massima attenzione nel rispetto del decreto dell'8 marzo e dei suoi aggiornamenti, oltre ad informare tutti sulle attenzioni da prestare - dichiara Paolo Cera, marketing manager di KUHN Italia -, abbiamo incentivato fortemente lo smart working".
"La necessaria attenzione sull'entrata di vettori non noti genera alcune difficoltà per la logistica interna in Italia, che - prosegue Cera - si aggiungono alle problematiche legate alle macchine in arrivo dai paesi esteri".
"Il team BKT Europe, che include servizi di logistica, assistenza tecnica e marketing, lavora in smart working da fine febbraio. Gli addetti alle consegne sul mercato dei Primi equipaggiamenti europeo sono ancora attivi presso il magazzino di Seregno (Mb) che però chiuderà mercoledì 25 marzo. Finora hanno operato a distanza, usando i presidi richiesti ed evitando contatti" fa sapere Lucia Salmaso, ceo di BKT Europe.
"Poiché il Governo indiano ha appena deciso il lockdown dell'India, al momento gli uffici e gli stabilimenti indiani di BKT da cui partono le forniture per tutti i mercati sono chiusi fino al 31 marzo. In India erano già e restano in modalità smart working i colleghi del team delle vendite e del customer service".
Assistenza? Sì, ma meglio a distanza
Indipendentemente dalla chiusura delle sedi produttive e amministrative, le aziende continuano a rispondere alle richieste degli utenti, solo in modo diverso rispetto al passato. "Per assicurare la continuità del servizio ai clienti finali, i centri logistici e la maggioranza dei concessionari New Holland in Europa sono aperti" precisa Zazzetta. "Praticamente tutti i rivenditori garantiscono i servizi minimi di assistenza (perlopiù in remoto), vendita di ricambi e consegna di macchinari"."AGCO sta fornendo i ricambi grazie al coordinamento di ufficio commerciale, customer service, helpdesk (attivi in smart working) e magazzino, che ha adottato tutte le misure necessarie per continuare il servizio senza incidere sulla sicurezza di lavoratori e clienti" spiegano i manager AGCO Roberto Montessori, Christian Sanco e Stefan Sperotto.
"Il servizio assistenza è disponibile per visite urgenti presso i concessionari se vengono rispettati i requisiti previsti per legge e il supporto tecnico è comunque garantito da remoto, tramite l'uso di strumenti telefonici e online".
"Argo Tractors continua a collaborare con i propri concessionari, importatori e a garantire il supporto tecnico di assistenza ai clienti per via telematica. Per ragionevoli motivi precauzionali restano sospese le visite agli stabilimenti e alle reti vendite" specifica Salvaterra.
Anche Maschio Gaspardo, Kverneland Group Italia e KUHN Italia comunicano costantemente con i loro rivenditori. "L'azienda dialoga con i dealer per mettere in atto le azioni necessarie a minimizzare gli impatti di questa emergenza sugli stakeholders" spiega Maschio. "L'assistenza è garantita grazie ai tecnici istruiti grazie alla Maschio Gaspardo Academy e attrezzati per intervenire anche da remoto con video chiamate. La gestione degli ordini dei ricambi avviene secondo tempistiche standard".
Kverneland Group Italia - in stretto contatto sia con la sede centrale sia con la rete di distribuzione - assicura un supporto continuo ai clienti tramite telefono o video chiamata e limita le uscite solo alle urgenze.
"I concessionari KUHN sono stati tranquillizzati: abbiamo garantito loro che tutti i servizi post vendita restano operativi, pur limitati a contatti telefonici e/o online, e che i pezzi di ricambio sono disponibili" evidenzia Cera, secondo cui il portale MyKUHN svolge ora un ruolo chiave, consentendo ai clienti di recepire informazioni e ordinare parti di ricambio in autonomia.
Andrà tutto bene anche grazie alla meccanica agricola
Non solo calciatori, cantanti, case di moda e di auto sono protagonisti di iniziative di solidarietà e donazioni a favore del settore sanitario e della Protezione civile. Aumentano le imprese legate al mondo della meccanizzazione agricola che hanno deciso di fare la loro parte.Tra loro c'è AMA che ha donato 100mila euro all'Ausl Irccs di Reggio Emilia per l'acquisto di una partita straordinaria di dispositivi medici e di protezione individuale, da destinare al personale sanitario. "Vogliamo sostenere in modo diretto e concreto lo sforzo del servizio sanitario della provincia di Reggio Emilia, di tutti i medici, gli infermieri e gli operatori in prima linea contro il Covid-19" afferma Alessandro Malavolti, amministratore delegato.
Diversamente, Emiliana Serbatoi ha regalato i dispositivi mobili Emilisprayers all'Ospedale di Baggiovara, all'Ospedale Policlinico, al 118, alla Croce blu e alla Croce rossa di Modena per l'igienizzazione delle ambulanze. "L'azienda mette a disposizione non solo un prodotto, ma anche il proprio know how per dare un aiuto concreto alla comunità" fa sapere Emiliana Serbatoi.
Borsa, il punto di vista delle aziende quotate
Per chi come CNH Industrial è quotato in borsa, sono tempi difficili. Lunedì 23 marzo - complice anche la nomina di Suzanne Heywood a nuovo ceo al posto di Hubertus Muhlhauser - Piazza affari ha dato un duro colpo al Gruppo, il cui titolo ha perso circa il 40% nell'ultimo mese (Fonte: Il Sole 24 Ore)."La borsa purtroppo sta seguendo l'umore delle persone. Fino a quando non tornerà a prevalere un sentimento di fiducia in Europa e negli Stati Uniti, difficilmente si potrà crescere" commenta Zazzetta. "Comunque noi dobbiamo essere fiduciosi per natura. L'agricoltura è una missione e deve guardare sempre oltre. Non possiamo che pensare positivo".
Non buonissimo il momento anche per AGCO. Secondo i manager Montessori, Sanco e Sperotto, "i titoli di tutte le borse mondiali hanno subito dei cali significativi. Ad un primo sguardo, sembrerebbe che il titolo del Gruppo non si sia mosso in antitesi con i mercati globali o con altri titoli del settore".
Prospettive incerte per i brand di trattori
L'emergenza coronavirus ha imposto a tutti (governi, industriali, lavoratori) di navigare a vista. Le case costruttrici possono ragionare strategicamente sul futuro, ma faticano a stimare gli effetti della diffusione del Covid-19 sulle vendite in Italia, in Europa e sui fatturati."In Italia le vendite sono ferme. Oggi non possiamo sapere quanto durerà la crisi e quali saranno le misure da adottare una volta terminata l'emergenza. Perciò ci risulta difficile determinare le conseguenze della situazione" sottolinea Zazzetta di New Holland. "È immaginabile che, finito questo periodo, prevarrà uno spirito conservatore che difficilmente porterà il mercato, in tutti i segmenti, a tornare ai livelli degli scorsi anni nel breve periodo".
"La strategia di NH, che al momento non ha ancora rivisto gli obiettivi 2020, è quella di rimanere sempre e comunque al fianco degli agricoltori. Adotteremo tutte le misure necessarie per continuare ad assistere i nostri clienti, anche tramite la rete dealer" continua il manager.
"La situazione attuale non consente di prevedere la dimensione dell'impatto sui fatturati. L'attività di vendita è penalizzata in maniera congiunturale, ma non è escluso che possa riprendersi in caso di contenimento della pandemia. In caso contrario, il problema sarà diffuso su tutta la filiera e in maniera democratica tra tutte le linee di prodotto" commentano i manager AGCO.
"Quando avremo chiare le tempistiche di contenimento e l'effetto sul reddito agricolo, potremo eventualmente rivedere gli obiettivi annuali di lungo periodo. Poiché la situazione è in continua evoluzione e lo stesso Governo sta cambiando strategia in continuazione, per noi è oggi impossibile prevedere misure di contrasto al Covid-19 che vadano oltre una o due settimane".
"Argo Tractors sta monitorando costantemente la situazione per reagire in modo rapido ed essere pronti a ripartire non appena si potrà tornare alla normalità. Stiamo vivendo una situazione straordinaria, ma penso che, con la nostra squadra di grande valore che include donne e uomini sia di Argo Tractors sia dei nostri partner, saremo capaci di recuperare e di riprendere il percorso di crescita" dichiara Salvaterra.
"Per ora fare previsioni è prematuro. Dovremo riparametrare tutto quando sarà possibile contando sulla predominanza del settore agricolo chiamato oggi a sostenerci e domani, superata l'emergenza, a rilanciare l'economia".
Futuro, un grande punto di domanda per tutti
Mirco Maschio afferma che non si può quantificare l'impatto dell'emergenza coronavirus. Gli effetti dipenderanno da molti fattori esterni come il perdurare delle restrizioni, le forniture di materiali e - in generale - gli scambi intra ed extra comunitari."Probabilmente i segmenti di macchine stagionali potranno subire un rallentamento della domanda" commenta il management di Kverneland Group Italia, che sta valutando se e come rivedere i target di quest'anno.
"Oggi è difficile stimare le ripercussioni sulle vendite, ma è probabile che una flessione negativa interessi alcune tipologie di macchine" prevede Cera di KUHN. "Comunque vada, dovremo organizzarci per garantire il servizio ai clienti. Fortunatamente, l'agricoltura rimarrà un settore vitale e quindi gli investimenti in macchinari non saranno frenati".
"Per BKT è troppo presto per fornire dati sul futuro. Abbiamo bisogno di tempo per elaborare le valutazioni finanziarie, studiare nuovi piani e stabilirne i relativi obiettivi. Cosa tutt'altro che facile vista la situazione globale così incerta e mutevole" specifica Lucia Salmaso. "In questo momento, i primi pensieri, gli obiettivi più importanti per noi restano la sicurezza dei dipendenti e le misure di contenimento dei rischi".
"Oggi per BKT la 'strategia' migliore è occuparsi dei suoi dipendenti e continuare a seguire le linee guida dei governi per minimizzare i rischi" prosegue la ceo di BKT Europe. "Faremo tutto il possibile per portarci avanti e ripartire non appena ci sarà la possibilità. Il team supply chain è in costante contatto con i fornitori di materie prime, in modo tale che la produzione sia pronta a ripartire appena possibile. L'emergenza ci dà anche il tempo per pensare al futuro ed essere creativi".