Il profilo normativo dell’imprenditore agromeccanico, la definizione di “agricoltore attivo” nella nuova Pac, i piani di sostegno alla diffusione di macchine innovative, l’agricoltura eco-sostenibile, la formazione e l’insediamento dei giovani nell’attività agricola in conto terzi.
Sono alcuni passaggi chiave del decalogo che la Confederazione degli agromeccanici e agricoltori italiani ha consegnato lunedì scorso al ministro delle Politiche agricole, Mario Catania. Si tratta dei punti principali dell’Agenda Confai per la modernizzazione del settore agricolo.

Il ministro Catania supporta la nostra battaglia per il riconoscimento dell’imprenditore agromeccanico quale protagonista a pieno titolo dello sviluppo del settore primario – ha dichiarato il presidente di Confai, Leonardo Bolis –. Gli agromeccanici mettono a disposizione del mondo agricolo una professionalità di alto profilo, frutto di un continuo aggiornamento tecnologico e scientifico. Le nostre imprese sono in grado di operare in condizioni di economia di scala che consentono un contenimento dei costi di produzione non alla portata della singola azienda agricola”. "La pari dignità tra le imprese agromeccaniche e le altre aziende del settore primario scongiurerebbe peraltro – ha affermato il coordinatore di Confai, Sandro Cappellini - il ricorrente pericolo di disimpegno di ingenti risorse che l’Ue destina all’agricoltura italiana nell’ambito dei Psr".

Molto positivo, secondo Confai, il disegno di legge governativo sulla difesa del suolo agricolo promosso dal ministro Catania. “Un’iniziativa che la nostra organizzazione ha appoggiato fin dall’inizio - ha sottolineato Enzo Cattaneo, capo dipartimento di presidenza di Confai - e che speriamo possa travalicare i confini dell’attuale legislatura in vista di una futura approvazione a sostegno delle ragioni dell'agricoltura professionale”.