Un centinaio di trattori, un palazzetto dello sport gremito di studenti di Agraria con le idee piuttosto chiare su cosa fare una volta usciti dalla scuola: rimanere nell'ambito del mondo agricolo. La prima giornata della meccanizzazione agricola - ideata da Davide Lorenzi del Collegio degli agrotecnici di Mantova, e sposata da Apima Mantova e Confai, Enama, New Holland, Macchine agricole domani, Anga Lombardia, ma anche da Provincia e Camera di commercio di Mantova, Regione Lombardia e Comune di Gazoldo, Calv e Cooperativa la Sanfermese - è stata un successo.

L'agricoltura offre un ampio ventaglio di opportunità. Imprenditore agricolo o agromeccanico, agrotecnico, ma anche esperto nelle officine specializzate in macchine e attrezzature agricole. "Didattica, formazione e orientamento al lavoro post diploma si fondono, per aiutare i giovani a scegliere consapevolmente il loro futuro", dichiara Davide Lorenzi di Anga Lombardia. Così, la giornata diventa un bagno nella storia della meccanizzazione e nel presente, grazie all'intervento di Francesco Zerbinati di New Holland Italia. "La meccanizzazione agricola oggi significa telemetria e precisione satellitare con un margine di 2 centimetri– dice Zerbinati – e le apparecchiature hanno una sofisticazione tale che richiede preparazione per condurle".

La giornata si è concentrata sulla sicurezza: sul lavoro, delle macchine e in fase di circolazione. "Le nuove generazioni sono molto più sensibili rispetto a 20-30 anni fa – rivela Roberto Limongelli dell'Ente nazionale per la meccanizzazione agricola – e iniziative come queste servono per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro". Le parole del responsabile formazione di Enama sono confermate da una prima elaborazione dei questionari che gli studenti degli istituti agrari hanno compilato nel corso della manifestazione.

Dai fari puntati sulla meccanica di precisione, con il professor Lorenzo Benvenuti dell'Università di Padova, alle opportunità post diploma offerte nel comparto del contoterzismo il passo è breve. "L'imprenditore agromeccanico riassume sia gli aspetti della flessibilità che dell'innovazione – specifica Sandro Cappellini, direttore di Apima e coordinatore nazionale di Confai -. Inoltre, per la tipologia di agricoltura in Italia e le capacità di investire, l'azienda di meccanizzazione agricola è ormai l'unica in grado di svolgere attività multifunzionali, lavorare anche oltre 1.000 ettari con qualsiasi produzione, nel pieno rispetto dell'ambiente".