"Le imprese agromeccaniche stanno distogliendo importanti investimenti in tecnologie per tamponare i costi del caro-gasolio, ma, in questo modo, a soffrire saranno l'agricoltura e i redditi della filiera agroalimentare".Questo il commento del presidente di Confai, Leonardo Bolis.
Calcolatrice alla mano, con il gasolio agricolo a 0,88 euro al litro più iva, le imprese agromeccaniche devono sostenere costi quotidiani rilevanti. "Si sta avvicinando l'inizio dei lavori nelle campagne – prosegue Bolis – e sono in pochi a conoscere gli effettivi consumi dei trattori di potenza elevata o delle macchine operatrici da raccolta, che arrivano a utilizzare mediamente 800 litri di gasolio al giorno". Alcune imprese agromeccaniche impiegano carburante anche 5-6mila euro al giorno, quando sono in piena attività, "con una particolarità che il Governo farebbe bene a tenere in considerazione - dice Bolis -. Noi contoterzisti siamo obbligati a pagare i rifornimenti di gasolio a breve termine, pena la mancata consegna. Le imprese agricole, che sempre più spesso richiedono i nostri servizi, ci pagano a fine campagna e anche oltre, quando va bene. Per le imprese agromeccaniche non ci sono particolari agevolazioni ma soltanto interessi bancari che lievitano senza sosta, con una negativa gestione economica che si ripercuoterà inevitabilmente sul settore primario produttivo".
La Confederazione degli agromeccanici e agricoltori italiani chiede nuovamente all'Esecutivo di intervenire per contenere l'ingente spesa dei carburanti che grava sul sistema agroalimentare, con particolare riferimento al comparto agromeccanico, motore della moderna e competitiva agricoltura.