Se un operatore agricolo cambia il proprio trattore a marzo anziché a novembre, anticipando l'acquisto di sei mesi grazie agli incentivi, non si può certo pensare che ne ricompri un altro entro la fine dell'anno. E' la solita solfa già vista con le automobili: gli incentivi drogano solo i mercati anticipando nel presente delle vendite che le diverse case costruttrici avrebbero per lo più fatto comunque. Solo un po' più in là. Come volevasi quindi dimostrare, si confermano oggi le perplessità emerse a fine estate 2011: l’impennata delle immatricolazioni registratasi nei primi mesi del 2011 era indotta solo dalle consegne dei trattori venduti sul finire del 2010. Vendite che erano salite per volume grazie per lo più alle agevolazioni statali. La cosiddetta “rottamazione”, tanto voluta da molti per motivi ufficialmente di sicurezza e di ambiente, non ha prodotto i risultati sperati. Di trattori obsoleti, infatti, ne circolano ancora tanti, anche perché molti cambi di macchina sono avvenuti su trattori che in realtà erano tutto tranne che realmente obsoleti. Semplicemente erano stati già ben spremuti e le aziende che hanno un ricambio veloce del parco macchine hanno colto la palla al balzo per ottenere sconti insperati. Gli agricoltori di piccole e medie dimensioni, quelli che da dieci anni a questa parte fanno fatica a fare bilancio e che stentano a farsi concedere credito vista la crisi circolante, i propri soldi vi è da pensare che se li siano tenuti invece al caldo, lasciando perdere le lusinghe della rottamazione. E così molti trattori di 30 anni sono ancora spesso visibili nei campi, con buona pace delle finalità della rottamazione stessa. Ora che l'effetto "incentivi" è passato il mercato è tornato naturalmente sui propri passi.
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Tratto da Macchine Trattori - novembre 2011
in collaborazione con Editoriale Orsa Maggiore