Unima, l'Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola, rassicura le imprese agromeccaniche sulla possibilità per loro di accedere ai benefici del fondo unico per gli incentivi.

"I 110 milioni di euro tornati disponibili dopo il ristorno delle cifre non utilizzate da altri settori produttivi sono utilizzabili dagli agromeccanici al pari di tutte le altre categorie incluse nel novero dei potenziali beneficiari" sostiene il presidente di Unima, Aproniano Tassinari.

Per chiarire i dubbi sollevati da altre organizzazioni e da alcuni imprenditori del comparto, Unima sottolinea come i criteri di accesso agli incentivi non siano stati modificati dal Ministero dello Sviluppo rispetto al recente passato e come, quindi, non esiste per gli agromeccanici alcuna forma di esclusione a priori.

All'origine del dubbio il vincolo di almeno dieci anni di età della macchina, introdotto a suo tempo per focalizzare gli incentivi in un'ottica di svecchiamento del parco circolante, che in effetti esclude di fatto la maggior parte delle aziende agromeccaniche; aziende nelle quali è assai difficile trovare mezzi che superino l'età di sei o sette anni.

"L'eliminazione del vincolo d'età per le macchine, benché poco probabile, è decisamente auspicabile - prosegue Tassinari –  Benché sia in generale comprensibile la scelta del legislatore, dal punto di vista di chi si trova a difendere la categoria che rappresenta il fiore all'occhiello della meccanizzazione agricola, la scelta originaria di porlo è quantomeno opinabile. Per quanto riguarda gli agromeccanici, infatti, nutro forti dubbi che esista un numero significativo di imprese con mezzi più vecchi di dieci anni nel proprio parco macchine. Questo non significa che, laddove ce ne siano, gli imprenditori non possano accedere ai finanziamenti".

"Preferisco lasciare a ognuno degli interessati all'argomento le valutazioni su cosa questo vincolo temporale comporti nella realtà - conclude Tassinari - ma ritengo che lo squilibrio tra i benefici che ne avranno le aziende agricole e quelle agromeccaniche sia immediatamente evidente, con tutto quanto ne consegue in tema di coesistenza e relazioni tra le due categorie. Dovrebbe a mio parere essere questo uno dei principali aspetti pratici da tenere in considerazione nel valutare l'opportunità di mantenere o eliminare un vincolo che, nato con le migliori intenzioni, rischia di trasformarsi in un vero e proprio casus belli".