Coltivare risparmiando energia e proteggendo l'ambiente dai danni dei gas-serra, in applicazione al 'Protocollo di Kyoto'. Come? Con l'agricoltura conservativa e l'agricoltura di precisione.

Sono queste le protagoniste dell'edizione 2010 di 'AgroInnovare', manifestazione che si terrà il 7 e 8 luglio a Ceregnano (Ro) presso l'azienda 'Sasse Rami' (di Veneto Agricoltura). Si tratta di una due giorni sperimentale e dimostrativa promossa da Veneto Agricoltura con il settimanale 'L'Informatore Agrario', il mensile 'Mad' (Macchine Agricole Domani) ed il Cirap (Centro inter-universitario di ricerca in agricoltura di precisione dell'Università di Padova).

Nelle due giornate 'Sasse Rami' si trasformerà in una specie di 'pista' dove verranno testate e mostrate tanto le tecnologie più avanzate che le innovative pratiche per avviare l'agricoltura conservativa e quella di precisione. In concreto si tratta di utilizzare le cosiddette macchine buone per la semina su sodo di mais, frumento, soia, cioè le principali colture erbacee. Semina su sodo che permette, con le tecnologie esistenti di limitare le emissioni di Ci2, per riduzione dei consumi di gasolio, di manodopera e potenze dei trattori impiegati, cogliendo quindi gli obiettivi del protocollo di Kioto. 

Il tutto va a supporto dell'applicazione della Misura 214i, Azione 1 del Psr (Piano di sviluppo regionale) che dà contributi per le aziende che introducono la semina su sodo, che la Regione Veneto, prima e al momento unica in Italia, ha promosso.

Veneto Agricoltura assiste la Regione e le aziende nell'applicazione della misura anche con un'intensa attività sperimentale; nel corso delle giornate potranno essere visitate le numerose prove presenti nell'azienda 'Sasse Rami'. Anche per questo motivo, è prevista, come negli anni scorsi, una notevole affluenza di operatori del settore. 

Con una superficie territoriale complessiva di 214 ettari, l'azienda 'Sasse Rami', è interessata, come altre di Veneto Agricoltura ('Diana' a Mogliano Veneto, 'ValleVecchia' a Caorle, etc.) da sperimentazioni destinate a mettere a punto tecniche e procedure innovative da trasferire al mondo agricolo veneto; ospita prevalentemente colture seminative, ma anche frutteti (pesco, pero, melo) e vigneti sperimentali, nonché allevamenti di specie avicole per la conservazione della biodiversità e di suini in biologico.