“E’ proprio nei momenti di crisi che si deve dare un segnale forte al mercato” - questo è l’esordio di Giovanni Donatacci, direttore commerciale di Kuhn Italia. A Petrignano d’Assisi, presso le tenute della Mignini, la nota azienda produttrice di mangimi zootecnici, la corazzata francese espone le proprie medaglie al merito. L’intenzione è quella di lanciare ben dieci novità all’anno: un approccio al mercato molto aggressivo.
Nella tappa italiana del Seedliner Tour, iniziativa europea di Kuhn, sono state esposte e messe all’opera oltre 15 macchine e attrezzature differenti, dalla lavorazione del terreno - attiva e passiva - alla semina di precisione, fino a quella su sodo. Tra le seminatrici in linea, esiste un filo conduttore che unisce le differenti gamme in un crescendo di complessità e  peso: dalla Premia alla SD Liner - SD 1000, passando dalla Combiliner Integra GII, la Venta, la Moduliner, la Speedliner, la Megant ed infine la SDM e la SDE (per semina su sodo). L’insieme di gamme copre ogni differente condizione di semina: per le semine dopo lavorazioni tradizionali profonde si prestano le gamme Premia, Moduliner, Combiliner G II e Venta. Per quelle dopo lavorazioni leggere e superficiali si propone a pieno titolo la Megant, mentre appare ambivalente la Speedliner.

Sempre più difficile...

Crescendo l’impegno richiesto, sale anche la posta: quando si voglia seminare direttamente su sodo, con residui colturali precedenti anche cospicui, entrano in gioco macchinari poderosi come la SDE (oltre 40 q) e la SDM. In tali condizioni di campo non sembrano affatto in imbarazzo nemmeno le gamme SD 1000 R e la SD Liner - SD 1000.

Le singole gamme

Premia: accessoriabile col tradizionale assolcatore a stivaletto o con il disco semplice, Premia è dotata di tracciafile idraulico e di un sistema centralizzato di regolazione dei dischi. Il dosaggio del seme è micrometrico, con un variatore che elimina le lacune di semina. Grazie alla trasmissione doppia, Premia può lavorare anche su solo metà del fronte potenziale. La centralina elettronica è del modello Hector 3000. Come dimensioni si spazia tra i 2,5 e i 4 m, con un 3 m intermedio. Come performance, la Premia 3m è in grado di seminare 2 ha/h a velocità comprese tra 5 e 10 km/h.
Combiliner Integra G II: anch’essa fornibile in versione dischi oppure assolcatori, ha una larghezza di 3m e consente di lavorare circa 2,5 ha/h a velocità tra i 5 e i 10 km/h. L’erpice rotante è del tipo HR3004 e segue quattro ancore, aumentabili a sei su richiesta, per la fessurazione del terreno. Le lame sono del tipo Optimix, dotate di un uncino che rimescola anche verticalmente il terreno. Grazie all’elettronica, si possono chiudere alcune file e lasciare così una “tramline” per i trattamenti fitosanitari.
Combiliner Venta: nelle versioni EC, LC e NC, si adatta a ogni esigenza: dall’azienda agricola di piccole-medie dimensioni (Venta EC) ai professionisti (Venta LC e NC). Le tramogge sono da 800, 1200, 2000 L rispettivamente, come pure la centralina elettronica passa dalla Hector 3000 alla Quantron S, capace di leggere l’impulso della ruota “fonica” che regola la distribuzione della semente in funzione della velocità. L’erpice rotante è un HR 304 sulla EC, mentre la LC e la NC sono accessoriate con un HR 3004. Il fronte di lavoro è di 3m per la EC, di 3 o 4m per la NC, mentre si può arrivare fino a 4,5m per la LC. Questo comporta un potenziale di lavorazione del terreno di 2,5 ha/h con la Venta EC, mentre con gli altri due

 

 

modelli si possono anche superare i 4 ha/h. Nella LC e nella NC il rullo è un Packliner gommato, con una sagoma speciale per ottenere una buona scanalatura del terreno con strisce a diverso gradi di compattazione La versione NC, nella fattispecie, conta sul sistema Seedflex, con acciaio trattato per garantire durezza e flessibilità al contempo. E’ una seminatrice anche adatta al “sodo” con il telaio portante articolato sul rullo. La tramoggia è molto larga, tale da poter essere caricata utilizzando anche un caricatore frontale. Le turbine sono azionate meccanicamente e la sostituzione dei denti è manuale senza ricorso ad attrezzi speciali. Gli assolcatori sono gestiti a livello centralizzato grazie all’esercizio fino a 35 kg di pressione su ogni singolo elemento. Inoltre, i dischi sono molto spaziati per consentire il passaggio dei residui colturali.
Venta TF 702: sicurezza e polivalenza, divise in due parti. La tramoggia è sulla porzione anteriore del trattore, mentre il sistema di semina è tradizionalmente montato posteriormente. Tre modelli, con tramogge comprese tra i 700 e i 1300 L, mentre la larghezza di lavoro è dai 3 ai 5m. Ciò comporta un potenziale di lavorazione compreso tra i 2 e i 4 ha/h. Il falcione è di tipo tradizionale, mentre la la turbina è azionata dal circuito idraulico dl motore del trattore. L’apparato seminante è su tre ranghi, sia a disco che a doppio disco se vi fossero residui colturali in campo. Anche in questo caso, il sistema elettronico Quantron S permette la chiusura selettiva di alcuni elementi di semina per garantire le tramline.
Megant: pneumatica, molto aggressiva, per operatori decisi. Nella versione 500 ha quattro ranghi che gestiscono molto bene la semina su residui. Disponibile sia con centraline Hector 3000 che Quantron S, permette adeguate tramline e consta di una regolazione della turbina indipendente dai giri della presa di forza (sistema Vario). Una lama frontale spiana le zolle più ostinate predisponendo il terreno all’azione del resto della macchina. Ha un’ottima capacità di penetrazione nel terreno, nel quale mantiene una profondità di semina stabile.
Speedliner: si sfiorano i 5 ha/h, con velocità che possono arrivare fino a 15 km/h. Ideale per semine con minima lavorazioneo dopo un’aratura molto superficiale. Anch’essa dotata di sistema Seedflex per l’elemento seminatore, ha un modulo di fessurazione a due ranghi a doppio disco. Il compattamento è garantito dalla ruota gommata che segue l’elemento di semina. Consta di due distributori indipendenti, il cui funzionamento è condizionato dalla lettura della velocità di avanzamento trasmessa da un sistema radar. La tramoggia spazia tra i 2.000 L ai 3.400 L (con rialzo). Le larghezze di lavorazione passano dai 3 ai 6 m, grazie ai quali si può arrivare fino a ben 100 ha/giorno lavorati.

 

 

Andando al sodo

Se pensiamo che il 96% della soia argentina è coltivata su sodo, mentre solo il 6-7% lo è in Italia, si vede come ci sia molto ancora da imparare. Concepita per terreni duri,  la SDE vi si impone grazie ai suoi 41 q di peso. Ha 3 tramogge: una per il seme, una per il fertilizzante, una per il microgranulato insetticida. Gli elementi seminanti, molto verticali per migliorare la penetrazione nel terreno, sono a doppio disco in ghisa, come pure in ghisa sono i ruotini copriseme. La tramoggia del seme è da 1.800 L e la larghezza di lavoro è di 3 m. A una velocità di 7 km/h si raggiungono i 2 ha/h, garantendo una profondità di semina molto omogenea.
SD-Liner, SD 1000: pneumatiche, sono adatte anch’esse alla semina diretta. Ideali per i terzisti, constano di due ranghi di elementi seminatori a dischi, goffrati per migliorare la penetrazione nel suolo (effetto a coltello seghetto). Il carico è ovviamente molto elevato. Le tramogge vanno dai 2.500 ai 3.200 L e l’ampiezza di lavorazione è x
compresa tra i 3 e i 6m. La turbina è di tipo idraulico. Quanto a ettari, si possono addirittura seminare fino a 7 ha/h alla velocità di 15 km/h.

 

 


Nonsolocereali

Anche le colture che richiedano seminatrici di precisione trovano la propria risposta. La linea Maxima 2 è robusta ed economica e consta di regolazioni agevolate e semplici. Si può arrivare fino a 6 ha/h con velocità comprese tra i 6 e i 10 km/h. Gli elementi spaziano tra i 4 e i 12 elementi (ripieghevole), dotati di tramogge da 52 L. La larghezza di lavoro giunge quindi fino a 9m. Anche la serie Planter si propone per le semine di mais e soia, con l’aggiunta di un kit per la captazione di eventuali residui di conciante presente sul seme. L’altezza di lancio del seme è molto ridotta (10 cm) e i corpi vanno dai 6 ai 12, per un rendimento che sfiora i 5 ha/h.

Analizzando le gamme mostrate in campo, difficile appare trovare un segmento dove la multinazionale transalpina non possa collocarsi. Se quindi l’intento della Kuhn era quello di seminare le proprie idee e progetti per il futuro, la giornata è pienamente riuscita.

Di seguito il video con le immagini dell'evento.