Il 30 luglio è terminata la prima fase del  7° Censimento generale dell'agricoltura: la raccolta dati, cominciata a gennaio 2021.

Nonostante le difficoltà connesse all'emergenza pandemica, è stata riscontrata una straordinaria partecipazione degli operatori agricoli. In particolare, sono stati raccolti più di un milione di questionari (1.004.084) con una partecipazione dell'82,6% delle aziende agricole.

Il completamento di questa prima fase "segna un ulteriore e fondamentale passo in avanti per la strategia di progettazione e realizzazione dei censimenti permanenti come strumento essenziale per una migliore e più efficace conoscenza del nostro Paese" dichiara il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo.

Questi importanti primi numeri permetteranno all'Istat di elaborare dati aggiornati e dettagliati a livello nazionale e territoriale sulle complesse trasformazioni in atto in agricoltura. Si tratta di informazioni utili per i processi decisionali a livello regionale, nazionale ed europeo e per il monitoraggio dei piani d'investimento nel settore.

I primi risultati del Censimento saranno disponibili entro il primo semestre 2022.


Le percentuali

Sono state le aziende più grandi, in termini di estensione agricola o di capi di allevamento posseduti, a rispondere di più (91,5%). Queste aziende, pari a circa 700mila unità, rappresentano il 95% della Sau (Superficie agricola utilizzata) e oltre il 98% di Uba (Unità di bestiame adulto) stimate all'avvio della rilevazione.

Da una prima analisi territoriale, a presentare i più elevati tassi di risposta sono la Provincia autonoma di Trento (92%), il Veneto (90%), l'Emilia-Romagna (88,1%), le Marche (87,2%) e il Piemonte (86,8%), mentre quelle che hanno riscontrato maggiore difficoltà nella compilazione sono la Calabria, la Sicilia, l'Abruzzo, la Liguria e la Provincia autonoma di Bolzano. In tutti questi casi il tasso di risposta lordo è stato, comunque, superiore al 75%.