Le Marche hanno approvato una nuova rimodulazione dei fondi del Psr 2014-2020 con l'obiettivo di migliorare l'efficacia degli interventi realizzabili.

Una rimodulazione che per l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini va a "riorientare alcuni interventi necessari a rispondere alle esigenze recentemente emerse e per incidere maggiormente su alcuni settori che riteniamo strategici".

Le modifiche, come ha spiegato l'assessore regionale, non sono sostanziali rispetto all'impianto generale e non richiedono l'approvazione di una delibera amministrativa da parte dell'assemblea legislativa.

Tre variazioni riguardano misure specifiche del Psr, tra cui l'attivazione di un bando da 10 milioni di euro per ammodernare gli impianti irrigui degli invasi di grandi dimensioni, cioè sopra i 250 metri cubi.

Gli interventi di questo tipo prima erano di prerogativa nazionale, mentre ora possono essere realizzati nell'ambito dei Psr e con la dotazione di questo bando si potrà far fronte alle infrastrutture irrigue, che nella valle dell'Aso, nella valle del Tenna e in quella del Tronto, sono ormai vecchie.

La seconda modifica aumenta di 800mila euro gli interventi pianificati per contenere la diffusione del tarlo asiatico, insetto pericoloso per l'intero comparto vivaistico regionale, che sta infettando principalmente le province di Fermo, Ancona e Macerata.

Infine la terza integrazione andrà ad agevolare la zootecnia biologica marchigiana.

La deliberazione della Giunta regionale ha modificato anche alcune voci del Piano finanziario del Psr, con un'integrazione da 20 milioni di euro per sostenere gli investimenti agricoli nelle aree del cratere sismico.

Altri 6,5 milioni sono stati messi a disposizione per le produzioni biologiche e un altro milione per favorire l'insediamento dei giovani agricoltori sempre nelle aree del cratere sismico.

Infine 2 milioni sono stati reperiti per le misure forestali e 800mila euro per il ripristino dei terreni agricoli danneggiati dalle calamità naturali.