I prezzi all'ingrosso del grano duro fino nazionale sono saliti ieri, 26 febbraio 2020, di altri 3 euro sui valori della scorsa seduta, attestandosi a 300 euro a tonnellata sui massimi in Borsa merci a Foggia. E gli stessi prezzi si sono riscontrati su questa piazza l’ultima volta il 30 settembre 2015, quando sui massimi si toccarono, in fase discendente, proprio i 300 euro alla tonnellata.
La quotazione di ieri sui massimi è il nuovo record di mietitura: 3 euro più della scorsa seduta e 10 euro sopra i 290 euro raggiunti nella fase di rialzo culminata coi prezzi del 30 ottobre 2019. E lo scenario circostante continua ad essere tutto improntato a forte positività.
Infatti Ismea ha registrato aumenti su tutti i mercati all’origine meridionali monitorati, tranne Campobasso: Bari (+3 euro alla tonnellata), Matera (+ 5 euro solo sui minimi), Foggia (+3 euro), Napoli (+11 euro sui minimi +8 sui massimi), Palermo e Catania all’unisono con +5 euro.
Parimenti la Borsa merci di Bari, il 25 febbraio, registra un altro aumento di 6 euro alla tonnellata per il cereale pastificabile nazionale sull'ultima seduta del 18 febbraio, il quinto consecutivo, attestatosi a 303 euro sui massimi: valore superiore a quello omologo di Borsa merci Foggia. Sulla piazza barese conferma la fase positiva il Canadese di prima qualità, dopo una lunga fase di stabilità, e riprende la corsa lo Spagnolo, che era rimasto fermo per tre sedute consecutive sui valori raggiunti per la prima volta nella seduta del 28 gennaio scorso.
Intanto, l'indice nazionale dei prezzi Usa del grano duro invernale tra il 19 ed il 26 febbraio 2020 a Chicago, dopo aver riguadagnato 186 punti (+4,24%) nella settimana precedente, torna al ribasso, perdendone ben 299 (-6,54%), risultando a questo punto in secca perdita su base mensile. Un dato che non sembra affatto influenzare i prezzi di casa nostra, che sembrano molto più guidati dalle aspettative negative degli operatori sulla prossima mietitura, per la quale si iniziano a contare i danni della siccità proprio negli areali vocati di Puglia e Sicilia.
Prezzi all'ingrosso a Foggia
Il grano duro fino nazionale mietitura 2019, proteine minime 12% e peso specifico 80 chilogrammi ogni 100 litri, ha visto ieri, 26 febbraio 2020, la sua trentaduesima seduta di stagione alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia. E l'Osservatorio prezzi ha registrato la crescita di 3 euro alla tonnellata delle quotazioni di questo raccolto sulla seduta dello scorso 19 febbraio 2020 – raggiungendo così i 295 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 300 di massimo alle condizioni “franco partenza luogo di stoccaggio”. Si tratta del quarto movimento di prezzo dal 4 dicembre 2019, quando i prezzi si erano assestati a 280 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 285 di massimo, valori poi mantenutisi costanti nelle due successiva sedute dell'11 e 18 dicembre, e quindi nelle cinque del nuovo anno dell'8, 15, 22 e 29 gennaio.I valori registrati ieri sono superiori di 10 euro rispetto ai massimi di 285-290 del 2019, registratisi tra le sedute del 30 ottobre e del 13 novembre. E appaiono maggiori di 29 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 9 ottobre e di 45 euro sovrastanti quella del 31 luglio 2019. Ma i 300 euro raggiunti ieri superano di ben 56 euro i valori del 20 febbraio 2019, attestati a 244 euro sui massimi: il 22,295% in più.
I valori conseguiti con i rialzi di stagione compresi dal 26 giugno 2019 a ieri si attestano complessivamente a 70 euro sopra quelli del 19 giugno 2019, data dell'esordio di stagione commerciale. E sono prezzi che superano di 52 euro quelli di fine campagna commerciale del 29 maggio 2019: attestati a 243,00 euro alla tonnellata sui minimi e 248,00 sui massimi.
Rispetto alla trentunesima seduta, si presenta nuovamente stabile, sia sui valori massimi che su quelli minimi il grano duro biologico, che ieri a Foggia ha confermato i 390,00 euro alla tonnellata sui minimi ed i 400,00 sui massimi. Il grano bio ha però perso molto terreno dall’inizio del 2020: ben 25 euro. Al punto che i valori minimi odierni sono uguali a quelli dell’ultima quotazione della mietitura 2018, fissata il 29 maggio 2019 proprio a 390 euro, mentre i massimi di ieri superano i 395 euro fissati allora di soli 5 euro. Curiosità: in un anno, dal 27 febbraio 2019, il progresso del prezzo medio del grano duro bio è stato di 17,5 euro, il 4,67% in più.
Borsa merci Bari, frumento duro nazionale
Il 25 febbraio 2020 alla Borsa merci di Bari, il prezzo del grano duro fino nazionale - peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime 13% - ha subito un nuovo rialzo di 6 euro alla tonnellata, pervenendo a 298 euro alla tonnellata sui minimi ed a 303 euro sui massimi, confermando la fase positiva delle ultime cinque sedute.Il cereale era infatti rimasto stabile per sei sedute consecutive sui valori di 280-285. Ultimo movimento, quello del 26 novembre 2019, quando il cereale pastificabile aveva invece subito una perdita di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 19 novembre. Il grano duro nazionale sulla Borsa merci di Bari si attesta ora ad un valore superiore di 37 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 27 agosto scorso. Dal 30 luglio 2019 l'aumento registrato su questa piazza è di 39 euro.
Il grano duro biologico buono mercantile invece resta stabile, confermandosi a 383 euro alla tonnellata sui minimi e 388 sui massimi, ma dopo aver perso 7 euro nelle sedute del 4 e dell’11 febbraio e accusando, rispetto all'ultima seduta del 2019, un calo complessivo di 20 euro.
Borsa merci Bari, cereali esteri
Il grano duro Spagnolo, con proteine al 13%, è alla sua ventinovesima quotazione e torna a crescere - di 2 euro sui minimi ed 1 euro sui massimi - dopo quattro sedute con gli stessi prezzi. E si porta così a 293 euro alla tonnellata sui minimi ed a 297 sui massimi, registrando così un guadagno complessivo - insieme alle ultime quattro sedute di rialzo precedenti - di 9 euro sui massimi.Rispetto al 3 settembre 2019, il cereale iberico ha guadagnato 29 euro alla tonnellata sui massimi. Ma viene ormai superato – e di misura - dal grano duro Canadese di prima qualità, con proteine minime al 15%.
Infatti, il Canadese ieri è stato quotato 303 euro sui minimi e 305 sui massimi, registrando il quarto aumento consecutivo e per altri 5 euro a tonnellata, dopo una lunga fase di stabilità, guadagnando così 15 euro in quattro sedute.
Il Canadese era rimasto fermo sui 288-290 il 3, il 10 ed il 17 dicembre 2019 e così anche nelle sedute del 7, 14, 21 e 28 gennaio. Tale fase di stabilità era seguita allo stop ad una fase di calo intervenuta tra il 19 novembre ed il 3 dicembre - che lo avevano visto perdere complessivamente 12 euro a tonnellata sull'11 novembre 2019, quando ancora manteneva la valutazione massima di 300-302 euro alla tonnellata, raggiunta il 5 novembre. Il Canadese di prima qualità, risulta ora cresciuto complessivamente di 51 euro alla tonnellata dalla precedente fase di ribassi, che aveva avuto termine il 10 settembre 2019, quando era attestato a 252-254.
Prezzi all'origine: tutte le piazze del Mezzogiorno d'Italia
BariAll'origine Ismea rileva a Bari il 24 febbraio 2020 il prezzo del frumento duro fino nazionale alle condizioni di "franco azienda" a 295 euro alla tonnellata sui minimi e 300 sui massimi, in crescita sull'ultima rilevazione del 17 febbraio scorso di 3 euro alla tonnellata. Il cereale ha guadagnato dal 26 agosto 2019 - quando stazionava a 257-262 euro a tonnellata - ben 38 euro, sia sui minimi che sui massimi.
Matera
A Matera, alle condizioni di "franco azienda" Ismea rileva il grano duro fino nazionale il 24 febbraio 2020 a 275 euro alla tonnellata sui valori minimi e 295 sui massimi. Tali prezzi risultano in crescita sull’ultima rilevazione del 17 febbraio di 5 euro alla tonnellata solo sui minimi. Rispetto al 29 luglio 2019 - quando il cereale pastificabile era attestato a 243 euro alla tonnellata sui minimi e 246 sui massimi, l'incremento del prezzo è stato di 49 euro alla tonnellata sui massimi e di 30 euro a tonnellata sui minimi.
Foggia
A Foggia alle condizioni di "franco azienda", Ismea ha rilevato il 19 febbraio 2020 il grano duro fino nazionale a 285 euro alla tonnellata sui valori minimi e 290 sui massimi, in crescita di 3 euro sul 12 febbraio. I prezzi all’origine di Foggia guadagnano così 15 euro nelle ultime quattro settimane. Allo stato la piazza di Foggia guadagna complessivamente 2 euro sui massimi valori che erano stati raggiunti in questa mietitura di 283-288, raggiunti il 30 ottobre scorso e mantenuti fino al 6 novembre. I prezzi attuali risultano comunque maggiori rispetto al 28 agosto di 35 euro a tonnellata. Il cereale pastificabile su questa piazza, secondo Ismea, ha guadagnato 45 euro a tonnellata sui prezzi del 31 luglio 2019.
Sicilia
Sulle piazze di Palermo e Catania i prezzi del grano duro fino rilevati da Ismea il 18 febbraio 2020 alle condizioni "franco azienda" hanno raggiunto i 265 euro sui minimi e 270 sui massimi, crescendo rispetto al’11 febbraio scorso di 5 euro. Con questi valori le due piazze siciliane presentano prezzi maggiori di 55 euro a tonnellata sulle rilevazioni dell'istituto effettuate il 20 agosto 2019.
Napoli
A Napoli i prezzi del grano duro pastificabile alle condizioni "franco magazzino arrivo" rilevati da Ismea il 18 febbraio risultano in crescita sui valori registrati l’11 febbraio di 11 euro sui valori minimi e di 8 euro sui massimi, raggiungendo così i 305 euro sui minimi e i 310 sui massimi. Si tratta di valori ottenuti in cinque rialzi successivi, realizzati tra il 7 ed il 21 gennaio e il 4, l’11 ed il 18 febbraio, con aumenti complessivi da 23 euro sui minimi e 25 euro sui massimi. A Napoli dal 20 agosto 2019, quando il cereale era rilevato a 270-272 euro, al’11 febbraio scorso, i prezzi sono lievitati di 35 euro sui minimi e 38 euro sui massimi.
Campobasso
A Campobasso il 17 febbraio Ismea ha rilevato il prezzo del grano duro fino alle condizioni "franco azienda" a 236,80 euro alla tonnellata sui minimi e 243,80 sui massimi, valori stabili sul 10 febbraio 2020. Tali prezzi appaiono maggiori di euro 0,30 sui minimi rispetto al 29 luglio - quando Ismea rilevava 236,50 euro la tonnellata - ed in rialzo di euro 2,30 sui massimi raggiunti in quella data, pari a 241,50.