E' nato il CoorDifesa, che raduna otto Consorzi di difesa usciti da Asnacodi per fondare un'associazione di rappresentanza sindacale maggiormente rispondente alle necessità delle imprese agricole nel dialogo istituzionale con gli organismi pubblici sui temi relativi al rischio e alla difesa delle colture, quali calamità naturali, avversità atmosferiche, fitopatie, malattie del bestiame e altri eventi. Il nuovo organismo si è costituito ieri, 16 dicembre 2019, nella sede di Confagricoltura a Roma.

Riccardo Garrione, 45enne risicoltore di Vercelli, sarà il presidente, ad affiancarlo vi saranno il siciliano Francesco Antonio Costanzo e il lombardo Giuseppe Tommaso Lanzoni, i due vicepresidenti.

Fanno parte del CoorDifesa: Consorzio interregionale per la difesa delle avversità in agricoltura, di Casale Monferrato (Al), Consorzio di difesa delle produzioni intensive della provincia di Cremona, Condifesa Alessandria, Codipa Verona, Consorzio interprovinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche "Novara Uno", Consorzio interprovinciale per la difesa delle colture agrarie dalle avversità atmosferiche Vercelli, Consorzio Agridifesa Italia (Lombardia) e Codipa Agrigento.

La nuova formazione rappresenta più di 4mila aziende e un valore assicurato oltre 700 milioni di euro.
"L'esigenza di costituire a livello nazionale un organismo di rappresentanza trova la sua giustificazione anche nella necessità di realizzare un miglior coordinamento fra i protagonisti delle associazioni impegnate ad assicurare la prevenzione e la gestione del rischio contro le calamità naturali – spiega Garrione –. Intendiamo fornire gli strumenti più innovativi per dare una consulenza maggiormente rispondente al profilo delle aziende".

I primi obiettivi del neo presidente del 'super consorzio' sono proprio una maggiore snellezza nell'approccio con le istituzioni su questi temi, mettendo al centro gli agricoltori, e fare del CoorDifesa non un traguardo, bensì un punto di partenza aperto ad altre strutture che avvertono la necessità di operare in modo più efficace e attento ai territori.
"Abbiamo accolto le istanze dei soci dei Consorzi che sono usciti da Asnacodi - commenta il vicepresidente di Confagricoltura Matteo Lasagna – per chiedere più efficienza, innovazione e libertà".