Il consigliere delegato per l’Agricoltura del presidente della Regione Campania, Nicola Caputo, ha risposto positivamente ieri, 15 ottobre 2019, con una breve ed incisiva nota stampa, diramata dopo una sessione del Tavolo verde a cui hanno partecipato i rappresentanti regionali delle maggiori organizzazioni del settore primario, a due richieste di Cia Campania sul Programma di sviluppo rurale 2014-2020 – riprogrammazione delle risorse non impegnate e rimodulazione finanziaria del Psr Campania, azioni indicate l'8 ottobre scorso dall’organizzazione agricola presieduta da Alessandro Mastrocinque come via per uscire dall’impasse oggi esistente sulle misure strutturali, ma anche su alcune di quelle di accompagnamento.

Basti solo pensare che a fronte di una dotazione di oltre 64 milioni di euro, sull’ultimo bando della tipologia d'intervento 4.1.1 per gli investimenti nelle aziende agricole c’è un elevato overbooking: 1079 le domande ammissibili, per un contributo ammesso pari ad oltre 275,1 milioni di euro. Alle prime 231 istanze vanno gli aiuti previsti dal bando. Restano - idonee e non finanziate - ben 847 aziende, con progetti per un contributo ammissibile di oltre 211,1 milioni. Ed una simile situazione si prospetta per il Progetto integrato giovani.

Il consigliere Caputo ha indicato il Comitato di sorveglianza del prossimo dicembre come momento per avviare la richiesta di rimodulazione del Psr alla Commissione Ue, e ha affermato che la ricognizione sui fondi riprogrammabili è stata già effettuata. Ha invece rispedito al mittente ogni accusa su presunti ritardi nella gestione del programma: anche quest'anno la spesa pubblica consentirà - secondo il consigliere delegato - di superare la soglia di disimpegno automatico del Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale.
 

Pagare l'overbooking, il precedente di Confagricoltura

L’azione della Cia era stata preceduta da un intervento di Confagricoltura Campania: il presidente Fabrizio Marzano l’8 agosto 2019, con una nota ufficiale dell’organizzazione, aveva anche offerto il giustificativo da presentare a Bruxelles per richiedere la riscrittura parziale del Programma e con queste precise parole: “Visto che l’approvazione della nuova Pac si allontana, e che il contingentamento degli aiuti potrebbe portare in futuro ad una diluizione dei pagamenti sul Psr nel tempo, cosa che potrebbe rallentare i programmi di investimento degli agricoltori che faranno richiesta di cofinanziamento sulle misure strutturali, Confagricoltura Campania chiede con forza all’assessorato regionale all’Agricoltura un’accelerazione delle dinamiche di spesa sulle misure a investimento a partire dalle domande già recentemente approvate e i cui progetti sono stati ritenuti idonei, trovando risorse anche per tutte le numerose domande in overbooking”.
 

Psr Campania, gli obiettivi raggiunti

Ecco come ieri il consigliere delegato Caputo raffigura il Psr Campania: "Mezzo miliardo di euro, le risorse (pari ad un terzo del programma) che sono state già distribuite a 27 mila beneficiari. Oltre 114mila richieste di pagamento sono state lavorate dagli uffici regionali dall’inizio della programmazione e ormai è alla nostra portata il superamento della soglia di disimpegno automatico, un risultato su cui abbiamo lavorato molto in questi ultimi mesi. Un lavoro costante ed intenso per rispondere adeguatamente alle esigenze delle imprese e dei giovani".

“A proposito di misure Psr – ha annunciato Nicola Caputo - è stata appena pubblicata la graduatoria regionale provvisoria e l’approvazione dell’elenco delle domande immediatamente finanziabili per quanto riguarda la tipologia di intervento 4.2.1 "Trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli nelle aziende agroindustriali"”.
Fin qui le affermazioni volte a sottolineare come non vi siano ritardi e che le risorse del Psr, almeno per quanto concerne il lavoro fatto da Regione Campania, sono in sicurezza.
 

I fondi riprogrammabili

Poi la prima risposta sui fondi riprogrammabili: “Inoltre – ha detto ancora il consigliere Caputo – è stata fatta una attenta ricognizione sulle risorse riprogrammabili, pur tenendo conto dei vincoli finanziari già assunti e che riguardano tantissime imprese agricole e zootecniche. Insomma posso dire che questi pochi mesi di lavoro stanno producendo graduali, ma significativi risultati. Un lavoro fatto di confronto e condivisione tra gli uffici regionali e le organizzazioni professionali agricole”.

Su questo aspetto il consigliere delegato non risponde con cifre diverse rispetto a quelle citate da Cia – circa 130 milioni che si potrebbero riprogrammare all’interno delle misure dedicate alle imprese agricole, risorse ritenute per altro insufficienti – e non lascia neppure intendere che il lavoro di ricognizione si ancora in corso.
 

La rimodulazione del Psr

“Il mio obiettivo – ha concluso il Consigliere Caputo - è quello di fare in modo che questa amministrazione possa mettersi concretamente al servizio delle imprese. Il prossimo step sarà chiudere le istruttorie e pubblicare tutte le graduatorie così da poter proporre alla Commissione europea, nel prossimo Comitato di sorveglianza di dicembre, la rimodulazione del programma di sviluppo rurale”.

Era il passaggio più atteso, verso la richiesta più forte di Cia: la possibilità di riscrivere obiettivi e spostare fondi da una misura all'altra, in modo da venire incontro alle esigenze più pressanti delle imprese agricole.