Il ministero delle Politiche agricole con il decreto del 15 febbraio 2019 “Dichiarazione dell'esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nella Regione Puglia”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 48 del 26 febbraio scorso, ha riconosciuto l’eccezionalità della tromba d’aria del 28 ottobre 2018 che colpì Brindisi e la risarcibilità dei danni a strutture agricole mediante il Fondo di solidarietà nazionale.
Ma Coldiretti Brindisi illustra la inadeguatezza della procedura e del Fondo di solidarietà per casi come questo, a fronte dei danni elevati realmente provocati nel complesso alla aziende agricole.

La misura di intervento riconosciuta con il decreto del Mipaaft è quella prevista nell’articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, e successive modifiche ed integrazioni, limitatamente alla risarcibilità dei danni a strutture agricole, riservato, nella provincia di Brindisi, alle aziende agricole colpite dalla tromba d’aria abbattutasi il 28 ottobre scorso sui comuni di Brindisi, Latiano, Mesagne e Torre Santa Susanna.

Ma in quella occasioni i danni furono ben più consistenti: "Sono stati oltre 5mila gli ulivi anche secolari strappati dal vento, sradicati o spaccati in due, strutture e muretti ridotti in pezzi, canali esondati e distrutti dalla violenza dell'acqua e del vento, serre e impianti fotovoltaici abbattuti, tendoni di uva da tavola e da vino demoliti, ortaggi in asfissia e marciti, animali nella migliore delle ipotesi scappati per le recinzioni divelte o morti a causa del crollo delle strutture e degli allagamenti. Il danno stimato ammonta a circa 20 milioni di euro", denuncia il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis.

"Da marzo a novembre del 2018 sono stati 11 i tornado e le trombe d'aria che si sono abbattuti sulla Puglia – segnala Coldiretti – a marzo a Lecce, ad aprile a Lequile, a giugno a Santo Spirito di Bari e a San Foca, a settembre a Salice Salentino, a novembre a Taurisano, Martina, Manduria e in provincia di Brindisi colpendo numerosi comuni e a Parabita, secondo i dati Eswd, l'anagrafe europea degli eventi meteo estremi come tornado, bombe d'acqua, trombe d'aria, tempeste di fulmini".

"Sono eventi estremi per cui il meccanismo della declaratoria di calamità naturale e del Fondo di solidarietà nazionale, così com'è strutturato, non funziona più", conclude il presidente De Miccolis.

L'assoluta mancanza di liquidità e le gravi situazioni debitorie che ne sono conseguite necessitano di interventi non riconducibili alle calamità "ordinarie"- denuncia Coldiretti Puglia - bensì a strumenti straordinari, considerato che ormai la tropicalizzazione del clima e il global warming espongono la Puglia sempre più frequentemente ad episodi calamitosi estremi.