Il Comitato fitosanitario nazionale, nella seduta del 27 febbraio scorso, ha esaminato la proposta della Regione Puglia relativa alle procedure di valenza nazionale per l'istituzione di un sito indenne da Xylella in area infetta, all’interno del quale poter produrre e commercializzare le piante specificate, come previsto dal secondo paragrafo dell’articolo 9 della Decisione di esecuzione della Commissione Ue 789/2015 e successive modifiche “Misure per impedire l'introduzione e la diffusione nell'Unione della Xylella fastidiosa”.

L'approvazione di tale proposta di Piano mette i vivai pugliesi dell'area infetta nelle condizioni di poter produrre ed esportare il proprio materiale di propagazione, se pur a precise condizioni. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e l’assessore alle risorse Agroalimentari, Leonardo di Gioia hanno sostenuto personalmente le ragioni che hanno portato a questa decisione, prendendo parte alla riunione.

Il Comitato ha approvato a livello nazionale la proposta presentata dalla Regione Puglia, formulando alcune precisazioni tecniche ed operative da inserire nel documento tecnico, stralciando l'allegato relativo alle analisi/ispezioni. Appena riscritto nella formulazione aggiornata, il documento diventerà operativo e potranno essere rilasciate le autorizzazioni in deroga a seguito del completamento dell'istruttoria con ispezione da svolgere.

Il sito indenne consentirà ai vivai di commercializzare le piante specificate oltre i confini dell’area delimitata in quanto i vivaisti dovranno aver adeguato i propri siti di produzione a tutte le prescrizioni previste dal paragrafo 2 dell’articolo 9 della Decisione Ue 789/2015, secondo il suddetto Piano di individuazione del sito indenne.

Per quanto attiene la movimentazione delle piante specificate, ovvero potenzialmente ospiti di Xylella, nell'area infetta, e solo all’interno di questa, è stata ulteriormente approfondita la questione stabilendo che si potrà andare in deroga all'articolo 25 del DLgs 214/2005, in virtù delle disposizioni comunitarie: cioè potranno circolare senza passaporto fitosanitario. Tale decisione sarà formalmente esplicitato nella prossima riunione del Comitato fitosanitario nazionale.

Per quanto riguarda la movimentazione delle piante non specificate, queste erano e continuano ad essere movimentabili e commercializzabili nel rispetto delle procedure previste dal DLgs 214/2005.