Grande interesse per tutti i percorsi allestiti con i campi prova dai tecnici del Consorzio agrario, dai grani antichi al biologico, passando per i percorsi "malattie fungine", "miglioramento genetico" e macchine per la raccolta del frumento, senza naturalmente dimenticare i tradizionali incontri relativi a confronto varietale, fertilizzazione, difesa e diserbo.
A seguire, sempre durante la mattinata, si è tenuta una relazione di Andrea Villani, direttore dell'Ager di Bologna, che ha parlato di prospettive di mercato per il settore cerealicolo.
"L'abbondanza di prodotto sui mercati, condizione che sembra non mutare anche per i prossimi mesi, ci impone di ragionare in maniera molto cautelativa – sottolinea Villani – i mercati sono sempre più globali e come Paese importiamo circa poco più del 50% del grano che ci serve per il nostro fabbisogno. Con la forte crescita dell'export di alcuni paesi che un tempo erano importatori o piccoli produttori, il mercato è praticamente saturo di prodotto che tende ad abbassare il prezzo. Grandi novità infatti non ce ne sono. Quello che sicuramente i produttori possono fare è valorizzare il più possibile il prodotto, battendo sempre di più la strada degli accordi di coltivazione, tramite contratti di filiera".
All'interno della Giornata del grano sono poi sempre più importanti attori della filiera come l'industria agrochimica e sementiera, che giocano un ruolo chiave in ottica di innovazione per il grano, senza dimenticare alcuni rappresentanti dell'industria molitoria e di trasformazione, interessati a capire le fasi per arrivare a una materia prima di qualità.
Soddisfazione infine per i tanti produttori agricoli presenti, che vedono nel Consorzio agrario di Ravenna un punto di riferimento per il necessario supporto tecnico-agronomico.