Tiberio Rabboni, presidente dell’Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia, ha commentato così la notizia: "La nascita di Italtom, con la costituzione del primo gruppo di trasformazione del pomodoro da industria italiano, è un risultato importante per tutta la filiera del Nord Italia. L’impegno profuso da Dario Squeri, ad di Steriltom, e da Gian Mario Bosoni, ad di Emiliana Conserve, le società che hanno dato vita ad Italtom – ha aggiunto Rabboni – è fondamentale per la ripresa dell’attività di uno stabilimento storico della filiera del Nord Italia e affinché si operi nel segno della qualità e dell’innovazione del pomodoro italiano. Guardiamo con fiducia ed entusiasmo all’investimento di 4 milioni di euro per la riqualificazione dell’impianto di Argenta e per le garanzie occupazionali”.
Oi Nord Italia: "Una precisazione, non ci occupiamo della determinazione del prezzo"
L'Oi precisa che, al contrario di quanto riportato nel comunicato stampa che ha annunciato la nascita della nuova società, non ha alcun ruolo in termini di determinazione del prezzo del pomodoro da industria nel Nord Italia, essendo la contrattazione un’attività che viene condotta autonomamente da Op, Organizzazioni di produttori ed imprese di trasformazione. L’Oi svolge funzioni di supporto all’autoregolazione e ai progetti territoriali dei componenti della filiera, ma non può per legge occuparsi della determinazione del prezzo.Confagricoltura Piacenza: "Ci aspettiamo che il prezzo venga riconosciuto a tutti i produttori"
Le parole a cui fa riferimento l'Oi sono riprese anche dalla nota di Confagricoltura Piacenza che riporta uno stralcio del comunicato della società, ripreso anche dall'articolo di PiacenzaSera sulla nascita di Italtom, in cui Dario Squeri (Steriltom) ha sottolineato l’importanza del rapporto con gli agricoltori. “Questo è un territorio vocato alla produzione di pomodoro - ha dichiarato Squeri - con una grande prospettiva di crescita, che svilupperemo con loro, con le Op e i sindacati. Un segnale importante agli agricoltori ferraresi è dato dal prezzo contrattato che è superiore a quello stabilito dalla Oi del Nord e cioè 82 euro la tonnellata invece di 79,75. E le Op hanno già avuto la garanzia che questo prezzo sarà pagato”.Confagricoltura Piacenza si chiede quindi quali nuove condizioni di mercato e quale trattativa abbia potuto generare questo apprezzabile miglioramento. E si interroga poi: "Se è vero che il pomodoro prodotto nel piacentino è qualitativamente eccellente, quello ferrarese lo supera o verrà riconosciuto anche ai nostri produttori questo incremento di prezzo?". L'organizzazione agricola sollecita risposte a queste domande, soprattutto per poter riferire agli associati che cosa sta succedendo e perché, come si legge nella nota di Confagricoltura Piacenza, "se c’è spazio per un prezzo di mercato così, ci aspettiamo che venga riconosciuto a tutti i produttori".
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Fonte: Agronotizie