In Sicilia nasce il governo di centrodestra guidato da Nello Musumeci e dalla serata del 28 novembre c’è anche il decreto di nomina per coprire l’assessorato all’Agricoltura che è stato affidato ad Edgardo Bandiera, deputato regionale di Forza Italia – eletto nell’ultima tornata elettorale nel collegio di Siracusa.
 
Nato a Siracusa nel 1974, Bandiera si laurea in Scienze agrarie all’Università degli studi di Catania ed è dottore agronomo. Eletto nelle liste dell’Udc nella scorsa legislatura dal 9 settembre 2015 al 20 dicembre 2015, in qualità di supplente di altro parlamentare, è deputato all’Assemblea regionale siciliana ed entra a far parte del gruppo di Forza Italia. Bandiera è il primo firmatario del disegno di legge “Interventi urgenti di tutela, sostegno e promozione per il comparto agricolo, agroalimentare e zootecnico siciliano”, che prevede – tra l’altro -la regolamentazione siciliana degli accordi o patti di filiera. Bandiera è stato anche presidente del consiglio comunale della sua città natale.
 
Bandiera succede così ad Antonello Cracolici, e avrà da gestire alcune criticità e dovrà continuare il lavoro sin qui fatto sul Programma di sviluppo rurale Sicilia 2014–2020.
 
Tra le prime emergenze cui por mano c’è sicuramente l’espandersi del Tristeza virus, che si è ormai insediato in tutto il territorio della Regione Siciliana e che colpisce duramente gli agrumeti della provincia di Catania.
 
In agenda c'è inoltre il problema della siccità, che attanaglia l’Isola da ormai cinque anni, e dove è necessario sbloccare lavori per 95,3 milioni di euro su quattro dighe per assicurare risorsa idrica agli agricoltori siciliani.
 
Senza dimenticare che a Bandiera toccherà gestire il Psr della Sicilia - il primo d’Italia per budget, ben 2.212 milioni di dotazione complessiva - che al 31 ottobre 2017 ha messo a segno un avanzamento della spesa pubblica del 15,63%.
Uno strumento che fino ad ora ha funzionato bene, visto che la spesa rendicontabile a Bruxelles della Sicilia è pari a 345,8 milioni di euro (208,4 milioni in conto Feasr) - che ne fa in valore assoluto il primo programma in Italia davanti al Psr Veneto - producendo un rischio disimpegno automatico in conto Feasr di appena 19,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018.