Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche agricole e forestali della Basilicata, Luca Braia, intervenendo al seminario su 'Agricoltura sociale, un’opportunità per le politiche sociali in Basilicata' tenutosi il 2 ottobre 2017 nella sede della fattoria sociale 'Le 3 Querce' di Picerno (Pz).
"Siamo ormai prossimi alla presentazione di un disegno di legge regionale, da licenziare entro novembre prossimo - ha detto Braia - L’agricoltura sociale è innanzitutto un forte passaggio culturale oltre che un'attenzione politica nei riguardi di persone che vivono in stato di difficoltà per le quali non è possibile non avere la dovuta attenzione, se intendiamo caratterizzare il nostro operato all’interno di una società civile ed inclusiva che non abbandona gli ultimi, con servizi per la comunità che spesso la pubblica amministrazione non riesce più a garantire. Ecco perché occorre ristabilire le priorità".
Il dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata sta già elaborando un testo, condiviso già in vari tavoli di lavoro con le parti interessate, con ampie possibilità ai soggetti coinvolti, in un quadro di norme chiare, di poter utilizzare gli strumenti e i bandi che possano premiare gli operatori dell’agricoltura sociale.
"In Basilicata l’agricoltura sociale va pensata in stretta relazione con la nostra terra e con la necessità di recuperare la funzione di erogare servizi sociali alle comunità prevalentemente rurali che vivono nei nostri comuni" ha affermato l’assessore.
Su 131 comuni lucani, 101 sono sotto i 5000 abitanti e a rischio spopolamento e Braia ha sottolineato: "C’è una stretta relazione tra i servizi e la comunità nei comuni sotto i 5000 abitanti della nostra regione e a rischio spopolamento. Spesso l’agricoltura è unica risposta possibile anche per garantire servizi minimi ed è responsabilità di una politica intelligente recuperare e dare attenzione in chiave moderna a servizi che in altro modo non sarebbe possibile fornire ai cittadini, quali asili, sanità".
Per Braia il disegno di legge sull’agricoltura sociale potrebbe arrivare tra qualche mese perché è necessario porre in essere la giusta integrazione tra competenze diverse per rendere possibile la finanziabilità delle attività in una logica d’intervento plurifondo che vada quindi oltre il Programma di sviluppo rurale 2014-2020.