Nei giorni scorsi questo sistema - che pure consente di stilare le graduatorie automaticamente, senza attendere mesi come avviene in altre regioni, riducendo i tempi di attesa delle liquidazioni da parte di Agea - è finito al centro di un fuoco incrociato.
Ad attaccare i presidenti degli Ordini professionali degli agronomi di Lecce e Taranto, che parlano di sistema bloccato da mesi e mai definitivamente decollato, mentre la Regione Puglia, per bocca del suo assessore all'Agricoltura, nega che vi siano problemi e, anzi, fornisce tutti i dati che testimonierebbero invece l'efficienza e l'efficacia del sistema, uno su tutti: i 331 progetti già lavorati ed ultimati dal sistema solo dal maggio 2017 ad oggi.
Rosario Centonze, presidente dell'Ordine degli agronomi in provincia di Lecce dice: "Quello che era stato pensato come un sistema innovativo ha bloccato qualsiasi progetto di sviluppo rurale del territorio, dall'acquisto di un trattore ad un progetto più articolato, tutto si ferma davanti ai pesanti limiti di questo software, che si blocca in continuazione, lasciando i professionisti senza assistenza".
Il sito, secondo gli agronomi, sarebbe in perenne stato di manutenzione, consentirebbe di poter immettere le domande solo saltuariamente, mentre l'helpdesk sarebbe quasi sempre fuori servizio, infine il manuale d'uso sarebbe stato solo di recente pubblicato.
E Centonze sottolinea: "Siamo pronti allo sciopero perché come professionisti, che si trovano tra la regione e le aziende agricole, siamo stufi di essere diventati il recapito delle giustificate lamentele degli imprenditori agricoli pugliesi, che dal 2016 attendono che siano risolti i problemi di questo sistema".
"Abbiamo pubblicamente espresso - spiega il presidente dell'Ordine degli agronomi di Taranto Gianluca Buemi - il nostro apprezzamento per il grande sforzo profuso dalla Regione Puglia per mettere a disposizione della collettività uno strumento utile a ridurre i tempi di istruttoria e lo confermiamo ancora; purtroppo i buoni propositi non trovano riscontro nei fatti: il sistema informatico non è ancora in grado di soddisfare gli obiettivi prefissati".
L'Autorità di gestione, preso atto delle criticità del sistema, il 18 maggio scorso aveva dichiarato tutta la sua disponibilità a rimuovere temporaneamente l'obbligo della compilazione dell'Eip a cui è condizionata l'effettiva ammissibilità delle spese. Ma il 26 maggio l'Autorità di gestione pubblicava un provvedimento con il quale dichiarava la piena operatività dell'Eip fissando la nuova scadenza del bando 4.1.a al 28 luglio prossimo.
"Ma la piena operatività - tuona il presidente Buemi - non è mai stata raggiunta come confermato dallo stesso assessore di Gioia che, nel corso della conferenza stampa del 12 giugno scorso alla presenza anche del presidente Michele Emiliano, prima confermava il funzionamento dell'Eip, per poi ammettere candidamente che erano ancora necessari aggiustamenti del caso e implementazioni, ammettendo così di fatto che il sistema non è ancora pienamente operativo, come del resto confermano le continue segnalazioni che giornalmente pervengono al nostro Ordine".
L'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, e l'Autorità di gestione del Psr Puglia 2014-2020, Gianluca Nardone, in un comunicato stampa ufficiale della Giunta pugliese di venerdì scorso, invece affermano: "L'Eip, il portale informatico che consente l'espletamento delle procedure per accedere ai finanziamenti previsti dal Psr Puglia 2014-2020 è oggi più che mai attivo e operativo. E i dati resi da Innovapuglia Spa, che gestisce il sistema, lo dimostrano".
Dal 21 maggio 2017 il portale, solo sui due bandi delle sottomisure che gestisce "ha ricevuto un numero totale di 8.964 connessioni, con 1805 progetti lavorati dai tecnici, di cui 331 già conclusi e con un monte ore lavorate pari a 6676. Il 6 luglio, per esempio, i progetti lavorati sono stati 53 con 410 connessioni e 326 ore lavorate complessivamente - dicono in coro di Gioia e Nardone, che sottolineano - snocciolare numeri è il solo modo per confutare le tesi di presunte e non veritiere inefficienze, che rischiano di creare inutili allarmismi, a discapito degli agricoltori".