Nell’intervento di chiusura dei lavori è intervenuto il presidente nazionale Franco Verrascina, il quale ha affermato: “In una Regione dove la cerealicoltura ha un ruolo centrale nell’economia agricola, serve un’incisiva politica di tutela e di valorizzazione del particolare comparto e del settore in generale, che traduca in tangibili e visibili opportunità tutti gli strumenti che le istituzioni nazionali e regionali possono rendere disponibili. Questo vale, ad esempio, per gli accordi di filiera, anche al fine di garantire un prezzo all’origine in grado di produrre redditività, partendo appunto da una remunerazione equa”.
“Gli ostacoli alla dinamicità delle aziende agricole in questo territorio evidenziano una volta di più - ha aggiunto Verrascina - come ci sia ancora tanto da fare sulla via della riduzione degli oneri burocratici e, quindi, della semplificazione. Con ciò va dato atto alle istituzioni regionali di essere fortemente impegnate per un importante passo verso la digitalizzazione. Non siamo ancora ad un livello di sufficienza, non è ad esempio accettabile il carico che ad oggi pesa per la richiesta del carburante agevolato, ma prendiamo atto che qualcosa si muove”.
Il presidente nazionale ha poi concluso: “Noi diciamo basta alla burocrazia che impedisce alle aziende agricole delle Marche di programmare ed investire come possono. Sta a noi essere stimolo e sollecitazione per perseguire l’obiettivo”.
Quello nelle Marche è stato l’ultimo appuntamento della fase congressuale regionale. Giovedì 7 e venerdì 8 aprile, a Bari, sarà la volta del congresso nazionale.