Il progetto “Carta dei valori” è stato presentato in una conferenza stampa ad hoc presso l’Associazione della stampa estera di Roma, alla presenza del presidente del Cno, Gennaro Sicolo, del presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, dell’amministratore delegato dell’Ipzs, Paolo Aielli, degli onorevoli Colomba Mongiello e Dario Stefano e del direttore di Qualivita, nonché consigliere del ministro delle Politiche agricole, Mauro Rosati.
Si preannunciano, dunque, tempi difficili per chi intende frodare, sofisticare, contraffare, ma anche aggirare norme e regole, ingannando i consumatori distratti e togliendo circa 1,5 miliardi di euro l’anno a chi opera nella massima trasparenza e qualità.
“L’olio extravergine d’oliva di qualità è un fiore all’occhiello della nostra agricoltura - ha sostenuto Dino Scanavino - un comparto che impatta fortemente sull’economia e sul tessuto sociale di vaste aree del Paese, con oltre 700mila aziende attive. Siamo tra i maggiori produttori mondiali in volumi, ma senz’altro leader nelle qualità delle produzioni; purtroppo i mercati interni e quelli internazionali non premiano ancora gli sforzi qualitativi dei nostri olivicoltori che, nelle contrattazioni, spuntano prezzi poco remunerativi”.
Il presidente della Cia ha poi concluso: “Sulla trasparenza dell’etichettatura, sulla cultura e consapevolezza dei consumatori si gioca il futuro del sistema olivicolo-oleario italiano. L’olio d’oliva paga oltremisura una reputazione minata, nell’immaginario collettivo, da vicende come le truffe e le sofisticazioni”.
“Esisterebbero le condizioni per immettere il primo milione di bottiglie in distribuzione, ovviamente si tratta di olio con precisi e stringenti requisiti che sono quelli necessari per poter accedere al contrassegno” ha affermato Gennaro Sicolo. “Dietro quella fascetta carta valori, c’è un grande lavoro partito da lontano, anni d’investimenti nelle più avanzate tecnologie per la tracciabilità del prodotto, per garantire sia l’origine delle olive che tutti quei processi che portano la bottiglia sulla tavola del consumatore. Uno strumento poderoso a disposizione di tutti gli operatori italiani del settore oleario”. “Il progetto è mosso da una ratio inclusiva, teso a premiare quell’olio italiano che risponde ad alcuni parametri distintivi” ha infine ribadito il presidente del Cno.
Mauro Rosati ha precisato: “Questo progetto, peraltro come altri che vanno nella stessa direzione, è senza dubbio la strada da percorrere per garantire la specificità del prodotto, sia sul mercato interno che sui mercati internazionali. Sono però convinto che bisogna fare un ulteriore passo in avanti e realizzare un vero progetto di sistema a carattere pubblico che possa dare una garanzia più efficace sulla tracciabilità dei prodotti agroalimentari italiani visto che anche le moderne tecnologie ci possono dare una mano”.
“Grazie all’esperienza maturata nel tempo in ambito stampa di sicurezza integrata ai sistemi Ict, abbiamo sviluppato questa efficace garanzia di controllo e tracciatura che segue l’intero processo e supporta tutta la filiera produttivo/distributiva” ha spiegato l’ad dell’Ipzs. “Il sistema si basa su tre pilastri: stampa di sicurezza (contrassegno) per il riconoscimento del prodotto a tutela dalla contraffazione; tracciabilità mediante sistema informativo per fornire informazioni sui canali di distribuzione dei prodotti contrassegnati e rintracciabilità attraverso numerazione univoca presente sui contrassegni che, unita al codice di controllo, consente di conservare traccia della storia del prodotto etichettato”.
Sul progetto si sono avute delle risposte positive anche dal mondo della politica. L’onorevole Mongiello, infatti, è intervenuta affermando: “La collaborazione tra Cia-Cno-Ipzs, interpreta al meglio lo spirito della legge salva olio, ovvero tutelare l’olio di qualità made in Italy da prestigiatori e agropirati e quindi tutelare i consumatori da rischi sanitari. La qualità e la salubrità sono gli elementi strategici dell’agroalimentare italiano, promossi e valorizzati da Governo e Parlamento anche con l’approvazione del Piano olivicolo nazionale indirizzato all’incremento della produzione ed al superamento delle fitopatologie”.
Anche il senatore Dario Stefano ha sposato l’iniziativa: “Questo progetto rappresenta un segnale forte ed un passo avanti considerevole poiché pone la trasparenza dell’origine e dei processi produttivi e la tracciabilità del prodotto come elementi chiave per valorizzare l’olio di qualità, simbolo del made in Italy”. Il senatore ha infine aggiunto: “Il progetto denota positivamente la volontà delle aziende che già investono nell’alta qualità a voler essere ancora più incisivi, a tutela di un settore fortemente strategico per la sua valenza non solo produttiva, ma anche ambientale, culturale e paesaggistica. Un patrimonio minacciato dalla concorrenza internazionale e sleale, agevolata anche da normative non sempre idonee e da una non sufficiente difesa dell’autenticità delle produzioni, su cui è necessario lavorare”.
Dati e curiosità sull’olio extravergine di oliva 100% made in Italy
- Sono più di 800mila le aziende agricole italiane a vocazione olivicola.
- Produzione media annua di olio extravergine d’oliva: 440mila tonnellate.
- L’olio extravergine d’oliva ha un valore all’origine che sfiora mediamente 1,3 miliardi di euro annui.
- Sono più di 500 le cultivar d’oliva presenti sul nostro territorio.
- Oltre 150 milioni di piante in produzione.
- 40 sono le denominazione d’origine italiane riconosciute e tutelate dall’Europa.
- Nei primi 10 mesi del 2015, l’export è cresciuto del 10% in valore con oltre 1 miliardo e 263 milioni di vendite. Gli Usa, oltre a confermarsi prima destinazione dell’oro verde italiano con circa 390 milioni di euro, hanno aumentato gli acquisti del 16%. Seguono Germania e Francia dove le vendite di olio made in Italy sono addirittura raddoppiate rispetto al 2014.
- Nonostante ciò, la bilancia commerciale è in deficit con un saldo commerciale negativo di oltre 275 milioni di euro nei primi 10 mesi del 2015.
I ministeri che si occupano del contrasto diretto sono: ministero delle Politiche agricole, ministero dell’Ambiente, ministero della Salute e ministero dello Sviluppo economico; con il supporto del ministero degli Interni ed il ministero dei Trasporti.
- Reati emersi: etichettatura irregolare, pubblicità ingannevole, sofisticazioni, contraffazioni di prodotto e di documentazione di trasporto. Circa 500 tonnellate di prodotto sequestrate nel biennio 2014/2015.
- In ambito europeo l’olio d’oliva è il secondo prodotto maggiormente contestato dopo il vino. Con la media di 300 azioni annue riguardanti: diffide, sequestri e notizie di reato. Con sanzioni che superano i 100 milioni d’euro per anno. Nel triennio 2012/2014 tra sofisticazioni, contraffazioni, etichettatura e documenti irregolari sono stati sequestrati 35 milioni di euro di olio. Solo nel 2014 un prodotto su quattro sequestrato è stato olio d’oliva per un valore che ha superato i 10 milioni di euro.
65% risponde: un condimento
30% risponde: un alimento
5% risponde: alimento/condimento