E tra i documenti del Por Calabria salta fuori una buona notizia. L’Obiettivo tematico 3 del Por Calabria – sul quale sono appostate risorse nazionali e comunitarie per 204,6 milioni di euro – prevede di “promuovere la competitività delle piccole e medie imprese del settore agricolo”. E punta sull’innovazione la ricerca e la formazione. Innovazione e conoscenza sono i temi anche del Psr, che sotto queste misure raccoglie oltre il 4% del programma, per circa 44 milioni di euro.
Prende così corpo l’ottica plurifondo dell’intervento pubblico in agricoltura della giunta calabrese, più volte evocata dal presidente con delega al settore primario, Mario Oliveiro.
L’Autorità di gestione del Por Calabria, Paolo Praticò, ha introdotto i lavori, indicando gli ambiti in cui la strategia è stata definita per far crescere l’innovazione dei tessuti produttivi: agroalimentare, turismo e cultura creativa, bioedilizia, logistica, Itc, ambiente, scienze della vita.
“In Calabria abbiamo bisogno di innovazione diffusa per valorizzare la base produttiva – ha affermato Praticò – e di politiche per migliorare la qualità della vita. La S3, quindi, deve spingere tutte le misure dei programmi comunitari, che devono essere fortemente correlati tra di loro. Altri aspetti fondamentali sono il confronto costante con il partenariato e le parti sociali. La coprogettazione, infatti, è il metodo che vogliamo riportare su tutti i programmi operativi regionali, che dovranno essere coordinati anche con quelli nazionali”.
A seguire, nell’incontro di ieri, l’Autorità di gestione del Psr Calabria, Alessandro Zanfino, ha illustrato gli interventi che attraverso il Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale si metteranno in campo per l’innovazione e lo sviluppo delle conoscenze nel comparto agroalimentare:
“L’innovazione – ha detto - è un tema trasversale del Psr, che punta molto sul capitale umano, quindi su formazione e consulenza, su innovazione e progetti di ricerca, su interventi per la banda larga nelle aree rurali, oltre che sugli investimenti aziendali. Il Psr Calabria 2014-2020 sostiene inoltre la creazione di start up innovative di giovani, con le quali si punta al contempo al ricambio generazionale in agricoltura ed alla promozione dell’innovazione tecnologica e digitale”.
Secondo Zanfino, non bisogna solo puntare sull’innovazione di processo, di prodotto e su nuove pratiche agronomiche, ma sulle innovazioni organizzative e culturali.
“Bisogna pensare ad una nuova logica di sistema che dia valore aggiunto al sistema produttivo, e lo promuova efficacemente sui mercati. Logica con la quale si possano utilizzare al meglio strumenti come Piani intergrati di filiera, Piani integrati per le aree rurali ed ottenere un efficace sviluppo locale partecipativo, favorendo l’aggregazione di filiere e comparti produttivi. Infine c’è bisogno che i centri di ricerca calabresi si coordinino meglio tra loro, a supporto non solo del Dipartimento Agricoltura, ma dell’intera Calabria”.