Il presidente della Regione Calabria con delega all’agricoltura, Mario Oliverio, nel comunicare la notizia dell’avvenuta adozione del Psr Calabria 2014–2020 ha dichiarato: “Adesso bisogna fare alcune riflessioni, anche insieme alle organizzazioni di categoria e al mondo agricolo, e definire un cronoprogramma per calibrare le scelte in base agli obiettivi da realizzare”.
L’approvazione del Psr Calabria 2014 - 2020 arriva dopo una lunga e complessa fase di negoziazione con i servizi della Commissione europea. “Apprezzo il lavoro svolto – ha affermato il presidente - e un plauso particolare va ai dirigenti e ai funzionari del dipartimento Agricoltura e alla struttura del Psr Calabria, che hanno lavorato sodo e in condivisione con le organizzazioni, ma adesso si apre la vera sfida, quella dell’operatività del Programma”.
Oliverio sottolinea: “Le risorse che abbiamo a disposizione devono essere utilizzare per la crescita dei nostri territori, per produrre ricchezza e occupazione. E per far questo bisogna innanzitutto riflettere su cosa non ha funzionato nelle precedenti programmazioni. Bisogna promuovere una reale politica di semplificazione e sburocratizzazione, e favorire la massima accessibilità alle informazioni per l’utilizzo delle risorse comunitarie. Risorse che non dovranno più essere disperse, ma concentrate ed integrate tra i diversi fondi, per un utilizzo più efficace ed efficiente e per il raggiungimento dei nostri obiettivi di sviluppo”.
Il Psr Calabria 2014-2020 si concentra in particolare su azioni volte a preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi e a migliorare la competitività dei settori agricolo e forestale. Più del 25% dei terreni agricoli dovrebbe diventare oggetto di contratti di gestione a sostegno della biodiversità e una stessa percentuale di terreni agricoli dovrebbe diventare oggetto di contratti volti a migliorare la gestione del suolo, mentre quasi il 23% dei terreni agricoli dovrebbe diventare oggetto di contratti di gestione volti a migliorare la gestione idrica.
Questa forte enfasi sugli obiettivi di carattere ambientale e di difesa idrogeologica ha una sua spiegazione nella particolare fragilità del territorio calabrese, fortemente esposto a fenomeni franosi ed alluvionali, come per altro le cronache di agosto ed ottobre scorsi testimoniano, e al tempo stesso al forte orientamento boschivo e forestale della regione che è interessato da ben tre parchi nazionali: Pollino, Sila e Aspromonte.
Un dato: su 15mila e 222 chilometri quadrati di superficie regionale, la Calabria ha suoli agricoli per il 49%, mentre il territorio al 41% è coperto da boschi e foreste. E la Calabria è la terza regione italiana produttrice di legname.
Per migliorare la competitività degli agricoltori, quasi 1700 aziende dovrebbero fruire di un sostegno per investimenti di ristrutturazione e ammodernamento e 950 giovani agricoltori otterranno aiuti alle start-up delle loro aziende.
Per ottenere questi risultati il Psr Calabria 2014-2020 punterà - trasversalmente alle priorità - su quattro misure, sulle quali sono appostate complessivamente 733,3 milioni di euro, pari al 66,44% del programma.
Eccole: la misura 4 (Investimenti in immobilizzazioni materiali) che vale 315 milioni di euro, ovvero il 28,54% del programma; la misura 11 (Agricoltura biologica) da 240 milioni di euro e che pesa sul Psr per il 21, 74%; la misura 8 (investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività forestale sviluppo delle aziende agricole e delle imprese): sono ancora 100,6 milioni, pari ad oltre il 9% del programma. Infine c’è la misura 10 (Pagamenti agro-climatico-ambientali) che vale 77,7 milioni di euro, pari a poco più del 7% del programma.
Il Psr della Calabria contribuirà inoltre all'inclusione sociale e allo sviluppo economico delle zone rurali fornendo una migliore infrastruttura di banda larga a circa il 48% della popolazione rurale e creando 450 nuovi posti di lavoro, mentre quasi il 70% della popolazione rurale sarà interessata da strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo.