Per ripagare olivicoltori e vivaisti pugliesi dai danni diretti ed indiretti subiti dal Complesso del disseccamento rapido dell’olivo ci vogliono soldi, che almeno per oggi non ci sono. Ma soprattutto occorre uno strumento giuridico che manca: l’adeguamento delle norme del Decreto legislativo 102/2004 sulla dichiarazione dello stato di calamità al Regolamento UE 1305/2013, che all’articolo 18 prevede espressamente l’inclusione delle fitopatie nelle calamità naturali.

E’ quanto emerge dai comunicasti stampa diramati ieri dal ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ed i vertici della Coldiretti Puglia. Il primo ha annunciato di aver scritto a Bruxelles, al Commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan, per battere cassa. La seconda ricorda al ministro che per elargire soldi manca ancora all’appello, oltre al contante, proprio lo strumento giuridico, per altro promesso solennemente da Martina in visita in Puglia quasi due settimane fa.

Secondo il comunicato del Mipaaf di ieri pomeriggio, scrivendo a Hogan “Il ministro ha sottolineato la necessità di prevedere un sostegno concreto da parte dell’Unione europea per tutelare gli agricoltori ed i vivaisti colpiti dalla Xylella fastidiosa, coprendo le perdite subite. Il ministro ha anche anticipato che il dicastero di via XX Settembre sta predisponendo un dossier tecnico dettagliato sull’emergenza, che sarà inviato a breve alla Commissione”.

“L’intervento della Commissione Ue al nostro fianco – ha dichiarato il ministro Martina - è fondamentale per far fronte ai danni provocati dalla Xylella negli uliveti pugliesi e per poter dare risposte ai tanti agricoltori e ai vivaisti della zona interessata. Continuerò a spingere a Bruxelles in questa direzione, perché la gestione di questa emergenza deve essere fatta a livello comunitario sotto tutti i profili. L’Italia continuerà ad impegnarsi al massimo nel contenimento della diffusione della malattia, ma serve anche il contributo determinante dell’Ue. Sono convinto che il Commissario Hogan raccoglierà il nostro appello e darà un segnale di attenzione ai nostri imprenditori”.

Nelle stesse ore, Coldiretti Puglia richiama l’attenzione del ministro Martina con le parole del presidente regionale Gianni Cantele: “Sulla profilassi, sui danni diretti e indiretti che coltivatori e vivaisti della provincia di Lecce stanno subendo nulla è stato ipotizzato in termini di sostegno ed è venuto il tempo che lo Stato inizi a fare lo Stato. Chiediamo che vengano quantificati indennizzi per i danni subiti - continua Cantele - e codificate regole chiare sulle attività di profilassi su aree private ma anche pubbliche e sulle prospettive di futuro che vanno garantite al mondo agricolo salentino per il ripristino delle attività colturali. Ci aspettiamo che il ministro Martina, così come promesso a Lecce, sensibilizzi il Governo italiano per l’immediata dichiarazione di stato di calamità naturale, tenendo conto che il Fondo di solidarietà nazionale, strumento operativo della declaratoria, che risulta al momento incapiente, dovrebbe essere dotato di una dotazione finanziaria destinata esclusivamente alla emergenza Xylella fastidiosa”.

“Anche sul fronte della profilassi e delle buone pratiche  – continua il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsettiil mondo agricolo sta facendo la sua parte, mentre continuano ad esserci aree pubbliche abbandonate e incolte”.

Da Coldiretti, dove fanno notare che le necessarie modifiche al Decreto legislativo 102/2004 attendono ormai da due anni, ricordano anche che con la declaratoria di stato di calamità naturale sarebbero immediatamente innescate le urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui ed investimenti per 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini.