Se dici Svizzera dici aziende agricole a conduzione familiare. Come in tutto il resto del mondo, d’altronde. È quanto emerge dai primi risultati della rilevazione complementare del censimento delle aziende agricole 2013 dell’Ufficio federale di statistica svizzero (Ust). L’indagine è stata elaborata in occasione dell’anno internazionale dell’agricoltura familiare dichiarato dall'Onu.

In Svizzera la famiglia contadina è ancora il pilastro e il caposaldo dell’agricoltura. Lo dicono i numeri: nel 2013, più di otto addetti su dieci (di cui un terzo non remunerato), erano membri dell’azienda agricola.

Cifre alla mano, nel 2013 ben 54.265 aziende agricole svizzere (il 98%) erano “aziende agricole familiari”. E nei lavori agricoli l’80% degli agricoltori era affiancato da familiari: al primo posto mogli e mariti (67%), seguiti da figli, padri, suoceri, da madri, suocere, figlie e altri parenti.

Il 20% di tutti gli agricoltori, invece, ha lavorato senza la collaborazione della manodopera familiare. La maggior parte di questi (17%), ha lavorato da solo.

Altri elementi interessanti emergono alla voce “retribuzione”. Su quasi 130mila lavoratori in famiglia circa un terzo (42.207 persone) non ha ricevuto alcun salario, fra cui per la maggior parte donne (22%) e in particolare le contadine (15%), mentre fra gli uomini la quota di coloro che ha lavorato senza remunerazione è dell’11 per cento.

Caratteristica delle aziende agricole familiari è l’orario prolungato di lavoro settimanale dei responsabili dell’azienda, che arriva a 61 ore.

Una rilevazione superflua. È arcinoto che nelle aziende agricole, soprattutto in presenza di animali da accudire, anche i fine settimana sono spesso giorni lavorativi.