Non a caso per l’acquisto, è scesa in campo un’alleanza tra operatori di riferimento nell’agroalimentare: Unione Italiana Vini, Verona Mercato e Consorzio Agrario del Nordest. Tre realtà in rappresentanza delle tre punte di diamante del comparto: il vino, l’ortofrutta e i seminativi.
“L’attività del laboratorio va ad integrare quella svolta dal nostro centro per le analisi chimiche e sensoriali del vino – ha aggiunto Domenico Zonin, presidente dell’Unione Italiana Vini – e si inserisce nel più ampio progetto di promuovere un modello di garanzia per i consumatori e le imprese che coinvolge tutti gli operatori della filiera del vino, ortofrutticola e delle granaglie. Si rivolge principalmente al trade cioè alla grande distribuzione organizzata (gdo) e al retail. Intercetta il bisogno della gdo di qualificare lo scaffale e dei grossisti di qualificare l'offerta. In più valorizziamo il territorio”.
Come? Con uno strumento oggettivo di misurazione della performance igienico-sanitaria delle produzioni.
“Ad oggi, dall’inizio dell’anno, il laboratorio – ha affermato il presidente di Verona Innovazione, Alessandro Ferrari – ha fornito 6200 certificazioni per altrettanti campioni di alimenti, acque, terreni (il 36% del totale), di granaglie per il 29% e di frutta e verdura per il 35%. Contiamo su un portafoglio di clienti prestigiosi ed importanti esportatori”.
Nato nel 2002 tra le infrastrutture per supportare la candidatura di Verona all’Authority nazionale, il laboratorio fornisce un importante supporto alle aziende che esportano.
“La certificazione è garanzia – gli ha fatto eco Erminia Perbellini, presidente di Verona Mercato - per il produttore, ma soprattutto per il consumatore. Un italiano su tre crede di essere allergico, ma il 20% lo è veramente. Le allergie alimentari colpiscono il 6% dei bambini e il 4% degli adulti e possono avere pesanti ripercussioni sulla salute. Ormai tutti vogliono sapere cosa si ritroveranno nel piatto: è necessario dare ai consumatori la garanzia che le produzioni siano esenti da allergeni, naturalmente. Una necessità che diventa obbligo per le imprese che esportano e devono certificare la rispondenza dei loro prodotti ai criteri di salubrità e sanità richiesti dal Paese destinatario di frutta e verdura”.
La competitività del settore passa anche attraverso la misurazione degli standard di qualità. “Il Laboratorio è una grande opportunità per tutte le aziende agricole del territorio. Un'area – ha concluso Claudio Valente, vice presidente vicario del Consorzio agrario del Nordest – che ha saputo esprimere eccellenze rinomate in tutto il mondo, dalla grande vitalità imprenditoriale. Solo nelle province di riferimento del Consorzio agrario (Brescia, Mantova, Padova, Rovigo, Venezia, Verona e Vicenza) sono presenti più di 100.000 aziende agricole; tra queste, ben 70.000 lavorano attivamente con il Consorzio. Sono una risorsa fondamentale per l’economia e per l’offerta turistica, grazie alle produzioni tipiche e alla funzione di conservazione del territorio. La certificazione delle produzioni qualifica l’offerta e progressivamente eleva gli standard produttivi e di qualità. Così si promuove l’innovazione lungo tutta la filiera e ne deriva una maggiore competitività delle nostre aziende”.
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