“Siamo soddisfatti di come sta proseguendo la fiera – ha dichiarato il presidente di Cesena Fiera Domenico Scarpellini – a riprova che tutto il lavoro svolto nei mesi scorsi era stato ben indirizzato”.
Scarpellini ha anche ricevuto i saluti dell’ex ministro all’Agricoltura Nunzia De Girolamo. “Alla luce del successo di Macfrut, mi congratulo per l’ottimo lavoro svolto in questi anni – ha detto l’ex ministro –. Sono sempre a disposizione per dare una mano al sistema ortofrutticolo: quando dalla vostra fiera, o più in generale dal sistema romagnolo, ci sono idee da portare avanti, sono disponibile a fare la mia parte”.
Pochi soldi ma anche educazione alimentare sbagliata
La giornata di giovedì è iniziata con terza conferenza del Word food research ad innovation forum, verso Expo 2015 Milano. Fra i concetti emersi vi è quello secondo il quale le popolazioni più colpite dalla crisi si nutrono peggio. Ma attenzione: non è il costo degli alimenti a determinare ciò, bensì la mancanza di una corretta educazione alimentare, a determinare errati comportamenti nei confronti del cibo soprattutto da parte delle fasce meno abbienti.
Nel corso del dibattito è stato evidenziato il problema del calo dei consumi di ortofrutta, situazione che determina un deficit nell’assunzione di elementi essenziali nella dieta italiana. La crisi economica non sta solo avendo un forte impatto sulle tasche degli italiani, ma sta minando in primis al suo regime alimentare e di conseguenza anche alla sua salute fisica.
Una conferma in questa direzione arriva dall’Osservatorio Macfrut-GfK sui consumi di ortofrutta che nei primi sei mesi di quest’anno ha registrato una flessione del 2,5% a volume e del 6% a valore per l’intero settore.
“In Tunisia possono esserci buone opportunità commerciali per le aziende italiane”. Zied Lahbib dell’agenzia di promozione di investimento estero, lo ha affermato portando esempi concreti. “Aprire un’impresa nel nostro paese è più facile che altrove. Ci sono incentivi per i progetti agricoli che prevedono l’assunzione di manodopera locale e tasse ridotte. In più il nostro Paese necessita di tecnologie e le aziende italiane possono fornirci di quanto necessitiamo per il nostro sviluppo”.
Ecco perché le pesche costano poco
La legge del mercato non sbaglia: se aumenta l’offerta i prezzi diminuiscono. Se ne è parlato durante un convegno sui temi della frutticoltura. Dal quadro messo in luce dal ricercatore Carlo Fideghelli è emerso che nel triennio 2010-2012 la produzione mondiale di pesche e nettarine è aumentata del 50 per cento rispetto a dieci anni prima. Ciò è una delle cause che ha portato alla saturazione del mercato con la crisi dei prezzi come quella del 2014.
Fra le possibili soluzioni per evitare il ripetersi di crisi simili, vi è stato l’accorato appello di Walther Faedi: “L’unica arma è associarsi in maniera decisa e a tutti i livelli della filiera. Occorre operare in sinergia anche tra ricercatori, organizzazioni di produttori e commerciali” per perseguire risultati di innovazione varietale che rispondano realmente alle esigenze dei coltivatori e dei consumatori finali.
Ma non bisogna demoralizzarsi, anzi, occorre prendere al volo certe possibilità. In un contesto economico come quello attuale il ricercatore Silverio Sansavini valuta il nuovo programma quadro dell’Unione Europea “Horizon 2020” un’opportunità imperdibile per il sistema Italia e vede nella programmazione delle produzioni e nell’innovazione l’unica strada percorribile per rilanciare la frutticoltura nazionale.
Una provocazione concreta: il cartone per ogni stagione
L’ultima frontiera del packaging sta nel cartone stagionale, vale a dire cambiare il colore dell’involucro esterno a seconda della stagione. Se ne è parlato presso lo stand Bestack durante il talk show condotto da Sauro Angelini di Agrilinea. “Il cartone ondulato garantisce massimo grado di personalizzazione del packaging e può fare leva su quegli aspetti emozionali che possono indurre all’acquisto il consumatore ai banchi del supermercato” ha dichiarato Claudio Dall’Agata, direttore del consorzio Bestack. “L’idea nasce da una potenzionalità poco espressa dal settore, la stagionalità che fa rima con provenienza e territorisalità. L’abbigliamento ad esempio è fatto di stagioni, sbandierate ai quattro venti, mentre l’ortofrutta, che è stagionale per antonomasia, non sfrutta questa sua peculiarità. Quindi personalizziamo la grafica e la cromaticità. Per ogni categoria identifico una gamma cromatica. Imballaggio come elemento di valore aggiunto per dare un vestito al reparto ortofrutta dei supermercati".
A Macfrut si è parlato anche di biodiversità durante un convegno organizzato, fra gli altri, dai Consorzi di tutela e Opo Veneto. Per consolidare la biodiversità occorre far cogliere al produttore il valore aggiunto, anche economico, e sensibilizzare la moderna distribuzione, come ha detto Cesare Bellò di Opo Veneto.
"Serve una svolta culturale - ha detto Claudio Mazzini, responsabile di sostenibilità, innovazione e valori di Coop - ma non solo: il progetto poggia su uno sgabello a tre gambe: aspetto ecologico, sociale e economico. Se manca anche uno solo degli elementi, non regge". Pietro Ciardiello, di Coop Sole, ha testimoniato di aver "importato" la sostenibilità nella Terra dei Fuochi: la cooperativa casertana investe ogni anno 300mila euro per acquistare insetti utili. "Oggi nessuno dei nostri soci potrebbe e vorrebbe tornare indietro rispetto alla lotta biologica".
Quarta gamma, troppo caos
Un’offerta frammentata e fin troppo ampia mette confusione al consumatore col rischio che si disaffezioni al prodotto. E’ uno dei concetti emersi dal convegno sulla quarta gamma svoltosi durante la seconda giornata del Macfrut, organizzato dall’azienda Linea Verde.
Dati di mercato e ricerche mostrano come il calo prezzi, gli assortimenti ridondanti e la qualità in discesa siano la causa della flessione e della polverizzazione e i consumi. La chiave di volta è nelle mani di produzione in partnership con la distribuzione. Occorre come prima cosa offrire qualità e innovazione percepita, fare investimenti in marketing e organizzare al meglio le risorse. Una mano viene dalla tecnologia e dall’innovazione di prodotto: la prima può offrire un aumento della durata media del prodotto sullo scaffale e la seconda nuove opportunità di consumo, con benefici a livello di margini complessivi utili ad essere reinvestiti ricerca e sviluppo e comunicazione. Il tutto deve essere coordinato da progetti integrati di categorizzazione in modo da rendere meglio gestibili gli assortimenti caotici e ridondanti degli scaffali dei supermercati.
Giornata di chiusura al Macfrut
Terzo e ultimo giorno oggi della 31° edizione di Macfrut. Ricco anche il programma di venerdì 26 settembre che, alle 9,30 (sala Europa), prende il via con il convegno di Agrinsieme sul tema Oltre i confini. L’ortofrutta italiana in giro per il mondo.
Sempre la mattina (ore 9, sala Verde) si parlerà dei contratti di rete e delle novità su immobili ed energie rinnovabili. Alle 10 (sala Agricoltura) l’attenzione verterà sulla collaborazione con il Brasile e sullo studio delle opportunità per il settore agroindustriale, mentre alle 9,30 (sala Delegazione) sarà ospitato un approfondimento sulla batteriosi del kiwi, tema che sarà ripreso in sala Europa dalle 14,30. Ultimo appuntamento convegnistico di questa edizione è alle 14,30 (sala Verde) sulla fragola con l’aggiornamento sulle ultime varietà che hanno destato interesse.
I padiglioni di Macfrut ospitano nel pomeriggio un’asta benefica a favore dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Si svolge alle 16 allo stand Bestack e testimonial dell’evento sarà la campionessa olimpionica Josefa Idem. Battitore d’asta d’eccezione il presidente del Cso Paolo Bruni che proporrà alla migliore offerta originali sedute e arredi di design in cartone ondulato, personalizzati ognuno con un graffito d’autore.
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Fonte: Macfrut