A fare gli onori di casa il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli e il presidente di Confagricoltura Mario Guidi. Durante l’assemblea è intervenuto anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Giovanni Fava, oltre al presidente di Cremona Fiere - che ha ospitato l’evento - Antonio Piva.
Dal dibattito è emerso l'accordo sulla necessità di un intervento italiano più significativo a livello europeo. L’instabilità politica degli ultimi anni ha finito per danneggiare la posizione e l’incisività dell'Italia a Bruxelles, impedendo di portare avanti istanze chiave per il settore agricolo nazionale.
La tutela delle eccellenze italiane deve passare da normative volte a parificare la concorrenza interna ai Paesi europei e, a maggior ragione, quelli extra Ue. L’abolizione dei dazi, legislazioni poco chiare in termini nell’utilizzo di biotecnologie, normative che possono essere modificate a seconda degli interessi nazionali, non favoriscono un libero mercato, ma al contrario sono una via per la concorrenza sleale.
"La Comunità europea deve farsi carico di difendere il made in Italy, di difendere le eccellenze produttive del nostro Paese da concorrenze sleali date, per lo più, da condizioni del lavoro inique e mancanza di controlli" afferma Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia.
"Alle problematiche di relazione con l’Ue, si aggiunge, a maggior ragione, un sistema Italia soffocato da lentezze burocratiche e da uno scollamento dalla realtà - interviene Mario Guidi, presidente di Confagricoltura nazionale - Le istanze che portiamo avanti non riguardano un milione e 402 mila aziende agricole, ma le 400 mila che realmente producono Pile reddito per il mercato italiano. È fondamentale, quindi, inquadrare con precisione quali siano le reali necessità".
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Fonte: Confagricoltura Lombardia