Dopo aver contribuito a mantenere in territorio positivo l’export made in Italy per tutto il 2013, l’agroalimentare ha iniziato l’anno nuovo con una preoccupante inversione di tendenza sui mercati stranieri.

Ad andare male sono stati soprattutto i prodotti freschi dell’agricoltura, che a gennaio hanno subito un calo delle vendite all’estero del 2,4 per cento tendenziale, in larga parte riconducibile all’ondata di maltempo che ha colpito l'Italia.

Come spiega la Cia - Confederazione italiana agricoltori, nel commentare i dati diffusi dall’Istat, in gennaio i violenti nubifragi che si sono abbattuti in particolare su Emilia-Romagna, Toscana, Liguria e Lazio hanno messo le campagne ko, con allagamenti estesi che hanno soffocato e distrutto molte colture invernali in pieno campo. Da non dimenticare neppure il “caos viabilità”, che ha rallentato la logistica e i trasporti legati all’attività aziendale, quindi alla distribuzione dei prodotti, soprattutto quelli freschi.

 "Ora bisogna aspettare i prossimi mesi per capire se si tratta di un calo isolato e legato a fattori stagionali - conclude la Cia -. D’altra parte, finora è stato proprio il settore agroalimentare a trainare le esportazioni nazionali, salvando i bilanci delle aziende dal crollo dei consumi interni e registrando nell’anno quasi 34 miliardi di euro di fatturato sui mercati stranieri, di cui oltre 5 miliardi (+7 per cento) grazie al vino, con un nuovo record storico oltre frontiera".