E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno, elaborata in occasione della diffusione delle stime produttive sulla campagna olivicola 2013/2014 alla presenza del ministro Nunzia De Girolamo. Dall'estero viene dunque una spinta positiva della domanda, con un deciso balzo del prezzi pagati che ha fatto schizzare il fatturato ai massimi, nonostante il contenimento nelle quantità spedite (-8 per cento).
"L’aumento più consistente in valore viene dai mercati emergenti, con un +32 per cento in Oceania e un +16 per cento su quelli asiatici - riporta la Coldiretti - Buone notizie anche dalle “piazze” più tradizionali, con un +10 per cento nell’Ue e un +6 per cento in Usa".
Tra i Paesi europei, il maggior consumatore di olio tricolore è la Germania, dove Merkel finisce quasi una bottiglia su tre di extravergine nostrano commercializzato nel Vecchio Continente, con un incremento del 5 per cento. Seguono Francia e Gran Bretagna. Sul fronte extra Ue, rimangono stabili gli acquisti in Cina mentre si registra un balzo in avanti in Giappone (+18 per cento), che supera la Francia e diventa il terzo mercato di riferimento dopo Usa e Germania.
"Crescono però - sottolinea la Coldiretti - anche gli arrivi di olio dall’estero: il nostro Paese è oggi il più grande importatore mondiale. Il valore dell’import nei primi sette mesi 2013 è cresciuto del 14 per cento".
Quasi la metà dell’olio straniero che arriva in Italia viene dalla Grecia, grazie anche al fatto che tra gennaio e luglio gli acquisti dal paese ellenico sono addirittura triplicati. La Grecia scavalca così la Spagna come primo mercato, favorita dal crollo degli arrivi di olio spagnolo, quasi dimezzatisi. Al terzo posto la Tunisia (+50 per cento).
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Fonte: Coldiretti