La campagna di raccolta olivicola è in corso in tutta Italia, ma da Bruxelles non giungono ancora buone notizie  su etichettatura, alchil esteri e norma anti-rabbocco. "Nebbie che sarebbe opportuno diradare - afferma Massimo Gargano, presidente di Unaprol - per dare alle imprese un quadro normativo più chiaro che non costa nulla al contribuente europeo e dà stabilità al settore".

Mentre si attendono le stime produttive che saranno diramate ufficialmente il 14 novembre al Mipaaf, da quanto apprende Unaprol, Bruxelles non ha ancora sbloccato le vicende legate ad alcuni rilievi mossi al progetto di legge della cosiddetta "legge salva olio made in Italy". I servizi della Commissione avevano promosso sulla proposta di articolato normativo una procedura di "stand still" . Procedura che secondo alcune interpretazioni giuridiche avrebbe poi impattato con la norma entrata successivamente in vigore e meglio conosciuta come "legge Mongiello";  anche se la procedura di stand still non la riguardava in quanto i rilievi erano stati elevati al progetto di legge e non alla legge poi entrata in vigore.

"Le procedure di Bruxelles non vanno sottovalutate e non dobbiamo mai abbandonare il campo - avverte Gargano che auspica di rafforzare il gioco di squadra dell'Italia in tutte le sedi comunitarie e intergovernative - perché errori grossolani come la retromarcia sulle norme anti-rabbocco non si ripetano più. Errori per i quali, a campagna olivicola già avviata, si dovrà intervenire a livello di Stato membro per garantire il vuoto legislativo creato da Bruxelles, che sulle norme anti-rabbocco, ha deciso di non decidere alimentando il clima di confusione tra i consumatori".