L’Imu sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali ha superato la soglia concordata con il governo.
L’aggravio per gli imprenditori, rispetto al gettito Ici e Irpef 2011, è stato di circa 366 milioni di euro, ben al di sopra dei 210 milioni individuati dall’esecutivo in accordo con le organizzazioni agricole.
Ora deve essere attuata la cosiddetta clausola di salvaguardia prevista da un’apposita legge e i soldi pagati in più vanno restituiti agli agricoltori.
In caso contrario, Cia e Confagricoltura sono pronte ad azioni sindacali e legali per il rispetto degli impegni presi.

Secondo le due organizzazioni, che contestano le stime elaborate dal ministero dell’Economia, non è corretta la scelta di assumere quale dato di partenza i 550 milioni di gettito Imu effettivo sui terreni, senza considerare le maggiorazioni applicate dai comuni.

"Sicuramente - affermano in una nota congiunta - il gettito previsto per i fabbricati rurali strumentali è inferiore (circa 59 milioni di euro in meno) a quello stimato. Ma mancano all’appello un numero consistente di fabbricati rurali, visto che proprio il governo è rimasto insensibile alle richieste di proroga dell’accatastamento, facendo ricadere sugli agricoltori l’onere di svolgere in tempi inadeguati un compito che il catasto non è stato in grado di compiere in oltre 40 anni".

Le minori entrate sui fabbricati rurali, sostengono Cia e Confagricoltura, sono state più che compensate dal maggior gettito incassato sui terreni agricoli. Senza contare che ai dati sul gettito forniti dal ministero, andrebbero aggiunti i versamenti sui fabbricati rurali degli agricoltori colpiti dal sisma del maggio 2012 che hanno usufruito del differimento dei termini per il pagamento dei tributi.

"È urgente - hanno scritto i presidenti di Cia Giuseppe Politi e di Confagricoltura Mario Guidi in una lettera inviatai ai ministri dell’Economia Vittorio Grilli e delle Politiche agricole Mario Catania - il rispetto di quanto concordato in sede di confronto tra governo e organizzazioni agricole, a cominciare dall'attuazione della “clausola di salvaguardia”.
Clausola attraverso la quale si doveva provvedere ad un’eventuale revisione delle aliquote relative ai fabbricati rurali strumentali e ai terreni agricoli con un decreto del presidente del Consiglio da emanarsi entro il 10 dicembre 2012. E questo sulla base, appunto, dell’andamento del gettito Imu derivante dal pagamento della prima rata Imu e sulle risultanze dell’accatastamento.